Tragica vacanza in Venezuela: morto un giovane in vacanza

Tragica vacanza in Venezuela: morto un giovane in vacanza
di Salvatore MORELLI
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 16:21

Una vacanza nell'isola di Aruba, nel mare Caraibico a nord del Venezuela, si è trasformata in dramma per l'ufficiale di bordo Giuseppe Papagni, 36enne di Brindisi, morto lo scorso 30 gennaio a causa di un incidente stradale avvenuto mentre si trovava da solo a bordo di un'auto, una Kia Rio presa a noleggio. Il veicolo, poco prima delle 3, è uscito fuori strada dopo aver imboccato una curva nella zona di Tamarijn, luogo dove il giovane stava raggiungendo un villaggio turistico. Purtroppo, a nulla sono valsi i tentativi di soccorso che hanno visto arrivare sul posto un'ambulanza e gli agenti della polizia stradale per svolgere le indagini, ma nulla di particolare è emerso per cercare di accertare le cause che hanno determinato un fatale ribaltamento: il veicolo, rimanendo in bilico, ha infine arrestato la sua corsa nei pressi di alcuni alberi. Giuseppe sarebbe morto sul colpo dopo quanto accertato da un medico. Dopo, nessun contatto di dialogo era stato aperto con la famiglia per metterla al corrente dell'accaduto.

Il dolore

La drammatica notizia è infatti arrivata a Brindisi il giorno dopo per vie casuali grazie ad alcuni amici del 36enne. Ora, da quasi 10 giorni, la salma è in attesa di essere rimpatriata in Italia dopo i contatti della famiglia avvenuti con una rappresentanza consolare del Paese, membro autonomo dei Paesi Bassi. Oltre alle pratiche burocratiche, ci sono anche ingenti spese che dovranno essere affrontate per trasportare la salma in Puglia. Tant'è che alcuni amici hanno aperto una sottoscrizione per far fronte al costoso viaggio di ritorno. Giuseppe, che aveva studiato preso l'istituto tecnico Nautico “Carnaro” tra il 2001 e il 2006, ottenendo un diploma di perito per il trasporto marittimo, aveva poi completato gli studi presso la Fondazione Accademia Italiana della Marina mercantile di Genova prima di girare il mondo, come ufficiale, a bordo delle compagnie di navigazione Windstar Cruises e Carnival Cruise Line.

Nonostante i lunghi periodo di assenza, il 36enne tornava spesso a casa e al quartiere Minnuta per abbracciare il papà Marino (un ferroviere in pensione), la mamma Rosa e la sorella Valeria. Grande il dolore della sua improvvisa scomparsa anche tra i parenti e gli amici di sempre che sperano presto di regalare a Giuseppe un ultimo saluto.

La famiglia

Riguardo la drammatica vicenda che ha colpito la Famiglia Papagni, quest’ultima dichiara: «Giuseppe era nel pieno delle sue facoltà fisiche, psichiche e psicologiche al momento dell’accaduto; e che si è trattato di un terribile incidente dovuto ad una mera fatalità. La famiglia ringrazia sentitamente la buona volontà e le buone intenzioni degli Amici, artefici di questo apprezzato articolo di giornale, in memoria del caro figlio scomparso prematuramente. Desidera, inoltre, precisare che le Autorità consolari e ministeriali abbiano agito e continuano ad agire nel pieno e oltre le loro possibilità, dimostrando loro una continua umanità e rispetto nei confronti della situazione e delle persone più vicine a Giuseppe. Si sottolinea, altresì, l’infinito gesto di benevolenza da parte della compagnia navale “WindStar Cruises” per la quale Giuseppe lavorava, e che si dimostra tuttora partecipe nel dolore della sua perdita, mettendo a disposizione tutte le risorse utili per il rimpatrio della salma nei più brevi tempi possibili e fattibili. «La famiglia specifica che, la raccolta fondi promossa nell’articolo, voleva essere intesa come un aiuto fortemente voluto dagli amici di Giuseppe per qualsiasi spesa accessoria e non prevista. Ma nel pieno delle loro facoltà economiche, razionali ed emotive, sorpresi da questo gesto di solidarietà, ringraziano sentitamente».

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