Deposito di gnl Edison, i numeri dello studio Censis: «Un impatto economico sul territorio da oltre 380 milioni di euro»

L'ultima manifestazione contro il deposito Edison
L'ultima manifestazione contro il deposito Edison
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 05:00

Effetti economici complessivi per oltre 380 milioni di euro in dieci anni, a fronte di un investimento da 100 milioni, 37 dei quali localizzati direttamente sul territorio. Di questi, 113 milioni sono relativi alla fase di cantierizzazione dell’opera (con circa 760 dipendenti) e 270 circa dell’impianto a regime.

I dati dello studio

Sono questi i numeri che emergono dallo studio, commissionato da Confindustria al Censis, “Gli impatti socio-economici del deposito costiero gnl di Brindisi”. Un documento che sarà presentato dal direttore generale dell’istituto di ricerca Massimiliano Valerii alla presenza del numero uno degli industriali brindisini Gabriele Menotti Lippolis in anteprima questa mattina ai consiglieri comunali. Dopo di che, lo studio sarà reso pubblico alla presenza di tutti gli interessati, nel pomeriggio di oggi presso la sala conferenze del Salone nautico di Puglia, presso il porticciolo turistico “Marina di Brindisi”. L’investimento, secondo il Censis, sarà in grado di attivare processi di crescita significativi per il territorio. Sempre che imprenditori, lavoratori e professionisti di Brindisi siano in grado di mettere a disposizione i beni ed i servizi di cui ci sarà bisogno.

La strada verso il monotematico

L’incontro con i consiglieri comunali, in particolare, è il primo step di un percorso, ormai stabilito con precisione, che porterà alla discussione ed all’approvazione di un documento (unitario, nelle intenzioni delle forze politiche di maggioranza ed opposizione) sul caso Edison nel consiglio comunale monotematico del prossimo 27 ottobre.

Opinioni differenti

Una questione, quella del deposito costiero di gnl, che ha diviso anche la maggioranza, la quale almeno durante la campagna elettorale risultava piuttosto compatta, almeno nelle sue rappresentanze principali, a favore del sì all’investimento della società a Brindisi, ritenuto strategico in vista della transizione energetica ed un’occasione per lo sviluppo del porto in particolare. Nel frattempo, tuttavia, le diversità di vedute sono emerse, in una parte di Fratelli d’Italia ed anche nella Lega, ed hanno interessato perfino la stessa giunta Marchionna, con l’assessore all’Ambiente Tonino Bruno che nei giorni scorsi ha espresso le sue riserve su un tipo di sviluppo come quello dei depositi costieri di idrocarburi.

In cerca di convergenze

«Sulla vicenda - sottolinea il sindaco Giuseppe Marchionna - si esprimerà il consiglio comunale. Nel frattempo, abbiamo organizzato una serie di passaggi di informazione dettagliata e scientifica che consentiranno ai consiglieri di esprimere un giudizio che abbia una sua validità, escludendo ideologismi e posizioni preconcette. Direi una doverosa informazione per chi sarà chiamato ad esprimere la propria posizione. Dopo di che, è chiaro che tutti hanno il diritto di nutrire dubbi, ragionare e farsi un’opinione».

La lotta contro il deposito

E a proposito di chi nutre dubbi, sempre nella stessa giornata, alle 18 sulla scalinata Virgilio, la rete territoriale contro il deposito costiero di Edison e per la tutela e valorizzazione del porto, costituitasi formalmente nei giorni scorsi partendo dalle associazioni e dal sindacato che hanno organizzato le due manifestazioni contro il deposito costiero, terrà un’assemblea pubblica sul tema, auspicando che «il porto mantenga la sua polifunzionalità, senza essere relegato a stazione di servizio delle fonti fossili». All’iniziativa, fanno sapere gli organizzatori, sono stati invitato il deputato e commissario regionale di Forza Italia Mauro D’Attis, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, i consiglieri regionali del territorio, il presidente della Provincia Toni Matarrelli, il sindaco Marchionna e tutti i consiglieri comunali.

Le adesioni

Dopo quelle dei giorni scorsi, da parte di Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle, è arrivata l’adesione all’assemblea anche da parte della lista civica Fusco Sindaco, il cui rappresentante in consiglio comunale Diego Rachiero parla di «un’altra importante occasione per reclamare lo sviluppo di un territorio e l’identità di una città che nessun beneficio potrebbe avere da un deposito costiero di gnl insediato in uno dei punti più belli e strategici del nostro meraviglioso porto. Brindisi deve ripartire dalla propria storia e dalla propria cultura e, attraverso un piano strategico e concrete linee programmatiche di sostenibilità, affermare una idea di portualità che la conduca ad essere una protagonista del Mediterraneo».

La difesa del porto

Ad aderire alla rete, confermando la propria presenza oggi sul lungomare, sono anche Brindisi Bene Comune, Europa Verde e Sinistra Italiana. «Ribadiamo - sottolineano infatti - la nostra contrarietà alla realizzazione, da parte di Edison, del deposito costiero di gnl a Costa Morena Est. La nostra posizione, coerente nel tempo, trova riscontro trasversale nei numerosi cittadini, nelle associazioni ambientaliste e della società civile, sindacati, diversi movimenti e partiti politici che recentemente, dopo diverse iniziative molto partecipate, hanno dato vita alla Rete territoriale “Difendiamo e riprendiamoci il porto”: un patto che anche Brindisi Bene Comune, Europa Verde e Sinistra Italiana hanno sottoscritto, a difesa del nostro porto e della sua funzionalità, affinché il futuro non lo veda relegato a mera stazione di servizio di fonti fossili».

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