Trova il bar chiuso e sfonda la vetrina a calci: nei guai una donna

Trova il bar chiuso e sfonda la vetrina a calci: nei guai una donna
di Salvatore MORELLI
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 11:19

Nella giornata di Pasquetta, la zona rossa non è riuscita a tenere a freno 13 giovani (tutti conoscenti tra di loro e della stesso rione) che si sono riuniti in un campetto di calcio in disuso - posto tra i quartieri Sant'Elia e La Rosa di Brindisi - per svolgere una partita amatoriale.
La scampagnata a pochi passi da casa, scoperta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, è costata 400 euro a testa per inosservanza delle prescrizioni contenute nell'ultimo decreto in vigore sul contenimento dell'emergenza epidemiologica. Una partita amara per questo gruppetto di amici che sperava di passare una giornata con al seguito un panino e una pallone. Anche la polizia, durante il lunedì dell'Angelo, grazie all'impiego di diverse pattuglie ha dedicato particolare attenzione ai divieti per la diffusione del Covid 19 che hanno riguardato l'assembramento e lo spostamento (se non per comprovate esigenze) in ogni angolo della città. Sono state 468 le persone controllate insieme a 4 esercizi commerciali. In seguito a tali controlli sono state rilevate 21 sanzioni per non aver ottemperato alle disposizioni di legge.

I controlli


Sempre i carabinieri del Norm, nella serata di lunedì hanno arrestato in flagranza di reato - per violenza privata e danneggiamento - una donna nigeriana 37enne che ha aggredito verbalmente il gestore di un negozio, chiuso al pubblico e in quel momento posto a pulizie da parte del personale.
Dopo aver preteso di entrare, la donna ha inoltre sferrato calci alla porta d'accesso, tanto da rompere un vetro. Il commerciante è stato così costretto a segnalare il caso alla centrale operativa dei carabinieri che ha tempestivamente inviato sul posto una pattuglia. La 37enne, regolare sul territorio nazionale con permesso di soggiorno per motivi umanitari, è stato poi rimessa in libertà su disposizione dell'autorità giudiziaria.
Nonostante i vari controlli e alcune multe, anche quest'anno l'attività delle forze dell'ordine è avvenuta all'interno di una Pasquetta che ha visto tanti brindisini, rinunciare alla classica gita fuori porta verso le zone marine, in modo particolare, o quelle collinari della Valle d'Itria.

Con ristoranti e negozi chiusi, ogni tentazione si è persa nonostante una bella giornata di sole. Serrati sono stati i controlli soprattuto sulle località di villeggiatura (anche con il supporto della polizia locale), nelle zone dove ci sono le seconde case. Dopo la giornata di Pasqua, anche lunedì scorso nessuna tolleranza è stata permessa: tutte forze dell'ordine hanno infatti messo in piedi un'attività di controllo del territorio molto incisiva, facendo fioccare (in alcuni casi) sanzioni da 400 euro per cercare di evitare rimpatriate tra familiari e amici. Un vero coprifuoco ha attraversato anche la città, dove alcuni luoghi, come parchi e monumenti, erano chiusi al pubblico per evitare possibili assembramenti.


Sotto la lente dei controlli anche le spiagge delle litoranee nord e sud. In mattinata e nel tardo pomeriggio, non sono comunque mancate le classiche passeggiate nella zona Casale (Monumento al marinaio o via Amerigo Vespucci) o sul lungomare Regina Margherita per nuclei familiari che hanno comunque rispettato il divieto dell'assembramento. In particolare, è quindi emerso il caso dei 13 giovani che sono tornati a casa con una multa da 400 euro quando in quel campetto di periferia sono improvvisamente arrivati i carabinieri, rovinando così quella scampagnata. In città, non è comunque il primo caso che vede ragazzi di ogni età riunirsi senza adottare misure che riguardano un possibile contagio da Covid-19.

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