Bufera politica sui post di Mevoli (FdI) contro Elena Cecchettin. Coro bipartisan: «Il consigliere si dimetta»

Bufera politica sui post di Mevoli (FdI) contro Elena Cecchettin. Coro bipartisan: «Il consigliere si dimetta»
di Maria Chiara CRISCUOLO
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Lunedì 27 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:45

I post della discordia. Continuano a provocare indignazione e proteste da più parti i post pubblicati sul proprio profilo social dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia di Brindisi, Cesare Mevoli. Un effetto boomerang che in un'epoca in cui la consapevolezza e la lotta contro gli stereotipi di genere sono al centro delle discussioni, ci ricorda quanto lavoro ancora ci sia da fare per costruire una società più tollerante e aperta. E la politica in coro, bipartisan, ora che le dimissioni del consigliere. 

Le reazioni


Ieri anche la blogger romana Selvaggia Lucarelli ha replicato sul suo profilo Istagram definendo le affermazioni di Mevoli «perle sui femminicidi commessi da uomini femminilizzati, che non hanno mai partecipato ad una scazzottata e con sopracciglia ad ali di gabbiano. Non mancano poi - scrive ancora la Lucarelli - le donne streghe e grasse». A prendere le distanze dalle affermazioni offensive del consigliere Mevoli contro Elena, sorella di Giulia Cecchettin, la 22enne morta per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta, anche molti compagni di partito. 
«In un silenzio sempre più assordante - dichiara Roberto Quarta, consigliere comunale di Fratelli d’Italia - , mi sento di dover prendere ufficialmente le distanze da quanto dichiarato da Mevoli, non pensandola minimamente come lui e come chi, non intervenendo, avalla tali dichiarazioni.

Il mio modo di pensare e fare politica rispecchia quello che è la linea e quelli che sono gli intendimenti di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia ed è basato sul sapersi dare delle regole, anche organizzative. La squadra, l’organizzazione, il rispetto - sottolinea il consigliere - sono capisaldi del concepire la politica, scevra da personalismi, individualismi e giochetti inutili spesso anche dannosi. In virtù di tutto ciò, ribadisco fermamente la non condivisione delle affermazioni del consigliere Mevoli e, in tal senso, nei prossimi giorni chiederò l’intervento del Presidente per le opportune e consequenziali prese di posizione del partito, ivi inclusa, l’emanazione di un provvedimento disciplinare». 

Le opposizioni


Diego Rachiero, consigliere comunale nelle file di Attiva Brindisi ritiene «sconcertanti» le dichiarazioni rese dal consigliere Mevoli sul suo profilo social. «La libertà di opinione è sacra - ribadisce in una nota stampa - ma altrettanto sacro è il diritto di manifestare un civile dissenso. “Attiva Brindisi” dissente categoricamente dalle affermazioni del consigliere Cesare Mevoli nei confronti dei familiari della povera Giulia Cecchettin e, più in generale, dalle incredibili teorie in ordine ad una problematica - quella della violenza sulle donne- di una portata e diffusione oramai angosciante nella nostra società. Nessuno può arrogarsi il diritto di dettare una “disciplina del dolore” per i familiari di vittime di tali tragedie. Ancora più imbarazzante è però leggere fantasiosi collegamenti tra propensione al femminicidio e presunta “femminilità” del maschio, che si evincerebbe da non meglio definiti tratti psicosomatici, teorie degne della più oscura fisiognomica. L’assurdità - spiega - di tali affermazioni non merita ulteriori commenti, se non la citazione di un fumettista italiano che appare quanto mai attuale e quasi pennellata per questa vicenda: “C’è una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. È la grande assente di questo secolo».
«Mevoli ha perso l’ennesima occasione per stare in silenzio - afferma Lino Luperti, di “Uguaglianza Cittadina” - quanto dichiarato dal commissario cittadino di Fratelli d’Italia è a dir poco vergognoso e getta un’ombra sui tanti esempi di buona politica che in queste ore hanno manifestato piena e convinta solidarietà nei confronti di Elena, percependo fino in fondo il suo dolore. Adesso per cancellare questa macchia - ribadisce Luperti - il commissario di Fratelli d’Italia farebbe bene a cancellarsi dal ruolo istituzionale e politico che occupa». «Il consigliere Mevoli dovrebbe dimettersi, le scuse non bastano più. - affermano in una nota Domenico De Santis, segretario Pd Puglia, e Lia Azzarone, presidente regionale del Pd riferendosi alle frasi del consigliere brindisino - Apostrofare la sorella di Giulia come una “ragazzina” è l'ultimo evidente segnale di un linguaggio omofobo che lo contraddistingue ed evidenzia la sua inadeguatezza a ricoprire un ruolo istituzionale. Il sindaco di Brindisi cosa aspetta a prendere le distanze da un suo consigliere lontano anni luce dalla cultura socialista ed egualitaria tra uomo e donna? O il sindaco di Brindisi ha cancellato anche la sua precedente storia?». Il primo cittadino di Brindisi, Giuseppe Marchionna, pur non condividendo il pensiero del consigliere Mevoli, fa sapere alla stampa che: «Viviamo in un paese democratico - dice - ognuno è libero di esprimere la propria opinione».

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