Il gup del Tribunale di Lecce ha deciso il rinvio a giudizio di sette imputati, mentre altri due hanno scelto il rito abbreviato, al termine dell’udienza preliminare di un procedimento per associazione per delinquere di stampo mafioso e concorso esterno e corruzione elettorale, contestati a vario titolo, che ha riguardato la gestione del parcheggio dell’area marina protetta di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi.
Hanno scelto di essere processati con rito abbreviato l’ex sindaco e l’ex presidente del Consiglio comunale di Carovigno (Brindisi), Massimo Lanzilotti e Francesco Leoci. Il processo inizierà il 21 gennaio prossimo. Per gli altri, tra cui Andrea Saponaro e Cosimo Saponaro, accusati di far parte della Sacra corona unita e di esserne i referenti per il territorio carovignese, il dibattimento inizierà il 4 febbraio.
L'inchiesta
Le indagini sono state condotte dai carabinieri, coordinati dai pm della Dda di Lecce Giovanna Cannarile e Alberto Santacatterina e del pm Paola Palumbo della Procura di Brindisi. Secondo l’impostazione della Dda il sindaco Lanzilotti e Leoci, avrebbero promesso supporto ai Saponaro per garantire loro la gestione dei parcheggi della riserva marina protetta. Vi è anche l'ipotesi di voto di scambio: Andrea e Giovanni Saponaro, nel corso delle elezioni comunali del 10 giugno 2018 avrebbero offerto ed erogato denaro a numerosi elettori, in cambio del voto in favore delle liste che sostenevano proprio Lanzilotti. Si sono costituiti parte civile la Regione Puglia e il Comune di Carovigno, commissariato per presunte infiltrazioni mafiose dopo i fatti.