Brindisi, pronto soccorso in affanno. E il sindaco chiama Asl e Regione

Brindisi, pronto soccorso in affanno. E il sindaco chiama Asl e Regione
di Lucia PEZZUTO
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Mercoledì 11 Agosto 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:52

Il Pronto soccorso dell’ospedale Perrino è in affanno: il sindaco di Brindisi chiede un incontro al direttore generale della Asl e all’assessore regionale alla Sanità. Negli ultimi dieci giorni il pronto soccorso del nosocomio brindisino è stato messo a dura prova, numerose le denunce in merito ai ritardi e alle lunghe attese per la presa in carico tanto da indurre la Asl di Brindisi e la stessa Regione a prendere una serie di provvedimenti per migliorare il servizio di assistenza.

Il caso

Alla luce anche dell’ultimo caso, l’odissea di un anziano invalido che ha atteso ben trentadue ore prima di essere ricoverato, il primo cittadino Riccardo Rossi interviene così: «Il caso dell’anziano che ha dovuto attendere circa 30 ore al pronto soccorso dell’ospedale Perrino e le numerose richieste di aiuto che ogni giorno si trovano ad affrontare medici e personale ospedaliero generano preoccupazione e rendono necessaria un’azione per migliorare accessi e tempi di attesa presso l’ospedale di Brindisi. Molti sono stati di interventi che, anche attraverso la stampa locale, hanno sollevato il problema soprattutto sul fronte sindacale. Questi interventi rappresentano uno stimolo e una richiesta d’aiuto per affrontare la situazione per il bene di tutti; cittadini ed operatori. Per questa ragione ho chiesto al direttore generale dell’Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone e all’assessore regionale Pierluigi Lopalco un incontro per esaminare il problema e implementare tutte le azioni in grado di ridurre i tempi di attesa e migliorare l’efficacia degli interventi. Tutti abbiamo l’obiettivo di porre al centro delle nostre azioni la salute dei cittadini. Sarà mia cura informare la cittadinanza sull’esito dell’incontro».

Il vertice

Rossi chiede quindi di aprire un tavolo di confronto con la Asl e con la Regione, attraverso il direttore generale Pasqualone e l’assessore Lopalco. Nel frattempo l’azienda sanitaria sta cercando di incrementare la presenza di medici ed infermieri nel pronto soccorso.

La direzione generale, consapevole delle criticità legate all’iperflusso, perché siamo nella stagione estiva e aumenta il numero degli utenti che arrivano in ospedale, e alla carenza cronica di personale medico, ha sollecitato, innanzitutto, il primario affinché si dia assistenza anche a chi aspetta la presa in carico e poi, per evitare che il paziente sia abbandonato, è stato disposto un infermiere ogni due barellati. È stato chiesto, inoltre, l’intervento dei medici dagli altri reparti ed in particolare la presenza di almeno due medici di continuità assistenziale, la guardia medica. Questi medici si occuperanno dei pazienti in ingresso con codice bianco o verde, per supportare l’attività degli operatori sanitari del pronto soccorso. Infine, si sta rivalutando l’organizzazione per coinvolgere progressivamente gli altri medici indicati nell’ordinanza regionale. Nelle disposizioni, infatti, indicate in questa nuova ordinanza, “Riorganizzazione dell’attività dei Pronto soccorso e garanzia dei ricoveri in urgenza”, firmata dal governatore Michele Emiliano, si richiamano a rapporto tutti i medici, inclusi quelli in pensione. “Con decorrenza immediata e fino al 31 agosto 2021, salvo proroga i direttori generali delle Aziende sanitarie locali e Aziende ospedaliere - si legge nell’ordinanza - dovranno adottare provvedimenti urgenti per il coinvolgimento di: medici di medicina generale (Assistenza primaria e Continuità assistenziale), dirigenti medici in servizio presso le Unità operative degli ospedali. Per far fronte all’emergenza, in subordine, potranno essere coinvolti anche i dirigenti medici in quiescenza”. Inoltre “i direttori delle Unità operative degli ospedali pugliesi dovranno garantire la massima disponibilità di posti letto necessari alla gestione dei ricoveri in emergenza da Pronto soccorso. Nonché percorsi dedicati per gli accessi da parte della rete emergenziale 118”.

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