Brindisi, alghe accatastate e rifiuti ovunque in spiaggia: le proteste dei bagnanti

Brindisi, alghe accatastate e rifiuti ovunque in spiaggia: le proteste dei bagnanti
di Antonio SOLAZZO
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Lunedì 31 Luglio 2023, 09:37

Il litorale di Brindisi tra alghe, pezzi di legno e ogni altro genere di rifiuti: è questa la degradante situazione in cui versa una parte della costa adriatica alla fine di luglio, nel boom del caldo e nel pieno della bollente estate 2023. Tra le spiagge libere presenti tra Granchio Rosso e Lido Risorgimento e tra quest'ultima e Oktagona, infatti, si ergono cumuli di sporcizia e addirittura delle auto parcheggiate nella sabbia, più lontane dal resto di quelle in sosta nella maggior parte dei casi selvaggia nei pressi delle entrate. Un'area, insomma, che sembra sempre più abbandonata, tra montagnette di rifiuti e quant'altro.
Uno scenario certamente non all'altezza del tanto bello quanto suggestivo panorama nel capoluogo brindisino, macchiato (anche nel senso letterale) da spiacevoli episodi come questo. La ricerca dello status di città turistica, reale e corretta ambizione dell'amministrazione comunale per il territorio, si scontra con questa tipologia di "banali errori" proprio nell'estate più ricca di visitatori e vacanzieri provenienti da diverse parti d'Europa e intenzionati a respirare la storia e a godersi il bel mare. È quasi come mettersi autonomamente i bastoni tra le ruote o scivolare su una buccia di banana: queste situazioni potrebbero corrispondere a un vero e proprio biglietto da visita negativo a cui Brindisi suo malgrado si espone quasi quotidianamente nei mesi più caldi dell'anno.

I rifiuti spazzati e accatastati

È possibile, allora, che non esista una soluzione in grado di risolvere il problema e smaltire una volta per tutte i rifiuti accumulati? Pare che gran parte dei disagi derivi dal terribile diluvio che ha messo in ginocchio l'Emilia-Romagna un paio di mesi fa, con danni incalcolabili e ancora oggi evidenti per molti abitanti e per la flora locale. I venti, infatti, avrebbero trascinato un poco alla volta vere tonnellate di sporcizia, prontamente spalate dai proprietari dei lidi per offrire ai propri clienti il miglior servizio possibile, ma la spiegazione non può essere riconducibile solamente a quella calamità. È da diverso tempo che molte spiagge libere del litorale brindisino si presentano veramente mal ridotte, sfortunate protagoniste di degrado, incuria e costante abbandono.
«Non ci sono troppe parole da spendere per fotografare quanto visibile a pochi passi da noi: lo stato delle cose credo sia sotto gli occhi di tutti, parla da solo e lo fa senza dubbio meglio di come potremo noi», spiega uno dei bagnanti all'uscita della spiaggia. «Non vengono fatti controlli periodici, non può essere reale uno scenario del genere in un capoluogo di provincia che punta a diventare una città turistica, un'attrazione riconosciuta nell'intero territorio nazionale.

Non sarebbe un'aspirazione impossibile alla luce delle innumerevoli possibilità che Brindisi offre da un punto di vista storico e geografico, ma è chiaro che gestioni come questa penalizzano vertiginosamente ogni spunto e chiudono la porta in faccia a tutti i tentativi. Non è così che si valorizza la nostra città. La mia domanda è una soltanto: a chi spetta la competenza della pulizia in questi punti?», conclude. C'è chi poi, infine, pone l'attenzione sul problema parcheggi: «Una delle prime urgenze, secondo me, è regolamentare le soste, delineare con precisione i parcheggi. Molte auto parcheggiano quasi per strada costringendo chi vuole spostarsi da un lido all'altro a camminare per strada. Bisogna sistemare ed essere più stringenti sotto questo aspetto», chiude.

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