Amministrative a Brindisi: Errico in campo, ha già in mente la sua squadra

Amministrative a Brindisi: Errico in campo, ha già in mente la sua squadra
di Massimiliano IAIA
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- Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 12:13
BRINDISI - Nelle ore in cui Michele Emiliano è a Brindisi per presiedere la riunione di giunta regionale convocata per fare il punto sulle criticità del capoluogo, l’ex sindaco ed ex presidente della Provincia Michele Errico prepara già l’esecutivo da presentare in vista delle prossime amministrative. È questa, infatti, la prima svolta che il notaio - ormai sicuro candidato della nuova coalizione “Per la rinascita di Brindisi” - si appresta a tracciare nel panorama politico locale: «Trovo che sia più corretto presentare la squadra prima, affinché i cittadini possano giudicare. Finora, invece, prima si è andati a votare, e poi sono stati scelti gli assessori. Con una controindicazione, però: che anche il diavolo si sia potuto spacciare per angelo solo perché aveva vinto».

Errico tende a smorzare i toni delle prime polemiche sorte all’interno della coalizione di cui fa parte: «Fusco? Non ha fatto un aut aut sul mio nome sostenendo che la mia candidatura fosse possibile solo con il sostegno dei Pd. Ha semmai allargato la proposta al Pd e alle forze moderate, e ha fatto benissimo». Il problema, tuttavia, riguarda solo comprendere quale sia l’area moderata con cui dialogare. «Tanto per essere chiari, noi il Laboratorio non lo vogliamo. Ncd non vuole stare con noi? Si tratta di un rifiuto reciproco». Con chi, allora? «Il nostro messaggio - spiega Errico - è rivolto anche alle forze di centrodestra che puntino ad un’alternativa valida a tutto quello che abbiamo visto finora». Nei giorni scorsi l’ex presidente del Consiglio comunale Giampiero Pennetta (“Movimento Regione Salento”) si era anche detto disposto a parlarne. E i fittiani? «Non ne farei una questione di sigle, davvero. Ragioniamo sul programma per rilanciare una volta per tutte questa città».
Errico ha già ben chiaro il suo progetto, che comprenderebbe anche Riccardo Rossi, sebbene nelle ultime ore il leader di “Brindisi bene comune” si sia detto tutt’altro che propenso a colloquiare con il Pd. «Rossi è un uomo valido, è onesto e dice molte cose giuste. Nella nostra squadra lui avrebbe un ruolo fondamentale». Ma non è l’unico nome: sono tante le figure e le professionalità che Errico inserisce nel suo eventuale esecutivo: «Abbiamo allargato alla sinistra con Leo Caroli, che sicuramente potrebbe darci una mano. Lo dico sinceramente, mi piacerebbe poter contare sull’apporto del dottor Maurizio Portaluri, e punto a convincerlo».

Nella squadra di Errico sono in tanti a vedere anche il dirigente della Provincia Fernanda Prete: «Fernanda? Io la considero una mia figlia - dice lui -, non includerla in questo progetto vorrebbe dire rinnegarla, ci mancherebbe altro». «Punto anche sui giovani», assicura Errico, che spende parole d’elogio per un giovane ingegnere: Antonio Miglietta, attualmente però impegnato con il Pd. «Per l’assessorato al Welfare avrei pensato a Bruno Mitrugno, uomo straordinario che dà molto nel sociale», dice riferendosi alla sua attività all’interno della Caritas. «Ma ci sono tanti altri professionisti che voglio inserire nel progetto, come l’avvocato Lorenzo Maggi, il professor Ettore Catalano, o l’avvocato Francesco Silvestre».
Resta a questo punto da verificare le reali possibilità di collaborazione con il Pd: «Non so se vedrò Emiliano domani (oggi, ndr), visto che sarà a Brindisi per la giunta regionale. Noi siamo aperti e disponibili al dialogo. Non vogliamo essere autoreferenziali, non lo siamo. Personalmente sono ancora convinto di poter collaborare con Emiliano, ma se lui ha un’altra idea ne prenderemo atto e andremo avanti ognuno per la propria strada. Sarà la città a giudicare, ma vorremmo evitare il concetto secondo cui un diavolo vada bene solo perché ha vinto le elezioni. Il nostro programma è chiaro, e lo sottoporremo ai brindisini: vogliamo che partecipino attivamente alla vita pubblica, basta con le giunte che si giudicano solo dopo, in base ai voti presi: come abbiamo visto, hanno fatto già troppi danni».
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