Il sindacato di Polizia diserterà la festa: «Noi esclusi dalla comunità, ci sentiamo carne da macello». Cosa è successo

Il sindacato di Polizia diserterà la festa: «Noi esclusi dalla comunità, ci sentiamo carne da macello». Cosa è successo
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Lunedì 10 Aprile 2023, 15:29

«Non ci saremo perché la festa è un momento comunitario e noi, da qualche tempo, è come se da quella comunità fossimo stati esclusi: senza alcun rispetto. Non siamo stati presi in considerazione dai vertici di una questura che pensa più all'apparenza che alla sostanza». È quanto afferma Vito Giordano, segretario del Sindacato autonomo della polizia (Sap) della provincia Barletta-Andria-Trani, annunciando che il prossimo 12 aprile, quando sarà celebrato a Castel del Monte ad Andria il 171esimo anniversario del corpo, il sindacato non parteciperà. «Il poliziotto non è al centro della comunità, è solo carne da macello», aggiunge Giordano spiegando che «nello scorso febbraio, durante un incontro relativo all'ultimo semestre dell'anno scorso, ci sono stati negati documenti che avrebbero dimostrato l'incapacità dell'amministrazione nel gestire tutto il personale in modo corretto». Il riferimento è ai cambi turno che, «se non sono richiesti dal dipendente, hanno contraccolpi sul bilancio della questura», evidenzia il sindacalista. «E quella della Bat - prosegue - ne ha richiesti 157 in più rispetto a quanto previsto dal Viminale».

Il sondaggio

Il Sap ha anche fatto una sorta di «sondaggio» sul «rapporto tra la sicurezza erogata e quella percepita da chi risiede nei dieci comuni della provincia: è emerso - evidenzia Giordano - che il cittadino non è soddisfatto delle prestazioni che vengono erogate dalla questura su tutto il territorio», perché è come «se si fosse più impegnati nell'apparire che nell'essere». «Lo conferma - per il sindacalista - anche il luogo scelto per i festeggiamenti: Castel del Monte, lontano dalla città e dagli altri paesi.

Sembra quasi che la questura voglia promuovere il turismo più che assolvere alle sue funzioni». Per il Sap non partecipare alla festa serve a «rimettere al centro il poliziotto, il suo ruolo. Perché senza gli agenti non si va lontano e i cittadini lo hanno capito». 

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