Il cane è troppo grande, la signora sul taxi non può salire. Annagrazia Larato, insegnante di Trani, era a Torino, alla stazione di Porta Nuova, quando si è sentita respingere la sua richiesta di prendere un taxi, di notte, per "colpa della taglia del suo cane". Così ha dovuto percorrere con la figlia e il Beach, il cane, tre chilometri a piedi. Impaurite e adirate.
La storia
Sono le 22 del 2 gennaio quando la signora arriva alla stazione del capoluogo piemontese dopo un viaggio in treno da Trani con la figlia e il cane, un siberian husky di 12 anni tenuto al guinzaglio. Di media taglia. Le donne devono raggiungere le Molinette, zona dove vive la figlia Mariachiara.
La fila dei taxi è lunga. La metropolitana è chiusa da poco. Non c'è altro modo di spostarsi. Eppure le auto passano avanti nonostante le due donne e l'animale siano le prime in ordine di arrivo. «Sono passati almeno venti taxi racconta la donna ma nessuno si è fermato. Abbiamo poi alzato la mano per segnalare la nostra presenza. E lì quattro tassisti ci hanno risposto che non potevano accogliere il cane». La motivazione: è troppo grande.
«Prendiamo solo cani di piccola taglia - ha risposto un'autista - chec ci ha detto che il trasporto andrebbe prenotato al centralino dei taxi di Torino.
Annagrazia si è rivolta alla polizia municipale del comune di Torino che è competente sull'operato dei tassisti. E ha raccontato la storia a un giornale locale.
«Sono rimasta esterrefatta nel leggere anche i commenti di alcuni utenti. C'è chi mi ha accusata di aver maltrattato il nostro cane facendogli fare un lungo viaggio. E altri hanno parlato di violazione del regolamento».