Statale, aperta la nuova corsia: eliminati i “curvoni” di Japigia

L’intervento, durato più di quanto preventivato, in questi anni ha creato non pochi disagi

Statale, aperta la nuova corsia: eliminati i “curvoni” di Japigia
Statale, aperta la nuova corsia: eliminati i “curvoni” di Japigia
di Elga MONTANI
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Mercoledì 17 Gennaio 2024, 05:00

Con circa un mese di ritardo rispetto al previsto, da ieri sono state aperte al traffico le due corsie in direzione sud della nuova tangenziale di Bari. L’apertura di queste due corsie segue l’apertura del tratto nord realizzato nell’ottobre dello scorso anno, e l’intervento verrà completato con l’apertura della terza corsia tra sabato 20 e domenica 21. 

Per permettere finalmente l’apertura del nuovo tratto della “variante Anas” i tecnici del polo infrastrutture del Gruppo Fs hanno lavorato dalle 22 di lunedì sera fino all’alba di ieri, e per garantire il via libera alla terza corsia le lavorazioni proseguiranno in corrispondenza degli allacci lato Brindisi e lato Foggia.

«L'intervento segna un ulteriore passo per il nuovo assetto infrastrutturale di Bari Sud – sottolinea Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana - in previsione del tracciato ferroviario di prossima realizzazione.

L’opera stradale è parte del progetto che Rfi sta portando a termine per potenziare la ferrovia e al contempo rendere più funzionale la viabilità stradale, con benefici in termini di mobilità per l’intero capoluogo». 

L'intervento

L’intervento, durato più di quanto preventivato, in questi anni ha creato non pochi disagi in quanto il tracciato provvisorio, che ha permesso di deviare in modo temporaneo il traffico stradale al fine di consentire la costruzione della viabilità definitiva, ha visto gli automobilisti dover affrontare ogni giorno, per anni, quelli che erano diventati noti come i “curvoni di Japigia” che esattamente come quelli di Palese sono stati al centro di problemi ed incidenti. I dati statistici, d’altronde, parlano della Ss16 come della strada più pericolosa dell’intera area metropolitana. Stando al report comunicato di Asset relativo al primo semestre 2023, è proprio sulla Statale 16 che nell’area metropolitana di Bari sono stati registrati il maggior numero di incidenti con 100 sinistri, un morto e 180 feriti. Dati che confermano il trend degli anni precedenti, basti vedere che nel 2022 la Statale 16 era al primo posto nella classifica delle strade più pericolose con 212 sinistri, di cui otto mortali, otto decessi e 384 feriti. Ricordiamo che l’intervento portato a termine in questi giorni è un’opera propedeutica alla realizzazione della variante ferroviaria Bari Sud (il cosiddetto collo d’oca) tra Bari Centrale e Bari Torre a Mare.

Un intervento, che ha visto un investimento complessivo di 33 milioni di euro, compreso fra le infrastrutture strategiche di interesse nazionale di cui alla cosiddetta “legge obiettivo”, necessario per risolvere l’interferenza del futuro tracciato della variante ferroviaria con la tangenziale di Bari e con via San Giorgio La Pira. Questa interferenza è stata risolta con l’innalzamento della livelletta stradale per uno sviluppo di circa 1,4 chilometri. Al fine di mantenere inalterato, rispetto all’infrastruttura stradale esistente, l’ingombro planimetrico del corpo stradale, sono state previste opere di sostegno del rilevato stradale costituite da muri in calcestruzzo armato. Ma non si tratta dell’unico intervento che vede protagonista la Statale 16, in quanto nella zona a sud di Bari è in atto una “rivoluzione” che si sta scontrando sia con la contrarietà dei cittadini che dei sindaci dei Comuni interessati e riguarda il tronco Bari-Mola. Questo progetto ha come obiettivo quello di rendere la strada, ad oggi ritenuta insufficiente a supportare il volume di traffico, adeguata e meno pericolosa. Ma nel mese di dicembre si è scontrato con il parere negativo della Regione in merito all’ipotesi ritenuta migliore da Anas, che ora sta valutando il da farsi per garantire la possibilità che i lavori inizino entro la fine del 2025 per concludersi nel 2028.

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