Bari e la sicurezza, la prefetta: «Pnrr, turismo, imprese: le cosche si infiltrano, ma non diamo respiro»

Bari e la sicurezza, la prefetta: «Pnrr, turismo, imprese: le cosche si infiltrano, ma non diamo respiro»
di Elga MONTANI
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Giovedì 20 Luglio 2023, 05:00

Il discorso sicurezza a Bari e in tutta la regione Puglia al centro di un incontro in prefettura, presieduto dal prefetto di Bari, Antonia Bellomo. Nelle sue parole il punto di quanto discusso e la situazione in città.
Prefetto Bellomo, di cosa avete discusso durante la riunione?
«Durante questa riunione, alla presenza delle diverse autorità a livello regionale, abbiamo discusso di diversi argomenti. Nella prima parte c’è stata la presentazione, da parte del direttore marittimo della Puglia e del vicepresidente della Regione Puglia, di un monitoraggio delle coste pugliesi. Tale monitoraggio è necessario per garantire una maggiore sicurezza a tutti coloro che le frequentano e per valorizzare la tutela dei tanti turisti presenti che hanno scelto la Puglia come meta preferenziale. Inoltre, abbiamo fatto un’analisi di quelle che sono le problematiche della sicurezza a livello regionale, che richiedono interventi interprovinciali. Infine, abbiamo voluto dare notizia di alcune iniziative che abbiamo sperimentato su Bari e potrebbero essere interessanti per tutta la regione».


Quali sono queste iniziative? Si tratta di protocolli esportabili anche nelle altre province?
«Tra queste iniziative posso citare un protocollo di intesa relativo agli interventi nei trattamenti sanitari obbligatori che riguardano chi ha una disabilità psichica, o un protocollo elaborato dalla procura generale e gli altri procuratori per l’inserimento delle persone che hanno commesso reati ma hanno incapacità a livello mentale e devono essere indirizzati nelle Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), che hanno sostituito i vecchi ospedali psichiatrici giudiziari, dove questi soggetti vanno a scontare la loro pena.

Queste iniziative sono state sperimentate a Bari in collaborazione con la Regione Puglia e l’assessore regionale alla sanità, l’idea è ora di estenderle al resto della regione».


Nella prima parte dell’incontro si è parlato di coste. Quali sono le criticità e in che modo vengono affrontate?
«Le coste hanno diverse criticità legate all’aspetto ambientale. Il vicepresidente della Regione ha comunicato quali sono le iniziative previste per migliorare gli scarichi a mare, per migliorare l’efficienza dei depuratori nel trattamento delle acque, e anche la possibilità per i comuni di valorizzare le coste realizzando piani specifici legati anche alle concessioni delle spiagge che sono di competenza regionale. Noi ci proponiamo di affiancare la Regione in questo ambito per quelle che sono le nostre competenze».


Legati al discorso coste ci sono i traffici illeciti. Cosa può dirci al riguardo?
«Diverse volte abbiamo discusso del problema dei traffici illeciti, la cui competenza è in capo alla guardia di finanza. Sono stati loro a darci elementi e notizie in merito, relativi anche alle iniziative da loro adottate e che continueranno ad adottare in tal senso, per monitorare i traffici. Da ricordare che ci sono anche tutte le attività al riguardo delle forze di polizia a competenza regionale, parlo di polizia, carabinieri, ma anche polizia locale, per garantire la sicurezza a 360°. I traffici illeciti, comunque, sono una realtà che interessa il nostro Paese, non solo le coste, ma anche le città e l’entroterra».


In questo periodo Bari e la Puglia sono invase dai turisti. Questa grande massa di persone che tipo di problematiche crea e come vanno affrontate?
«L’alto numero di turisti è un dato positivo, che va affrontato come una grossa opportunità per la nostra regione, per lo sviluppo di essa e per l’economia regionale. Anche se, indubbiamente, il movimento delle persone, così come il movimento dei capitali, attira la criminalità. Da questo punto di vista costituisce un fattore di rischio, nei confronti del quale bisogna tarare gli interventi necessari».


Ieri la prefettura ha comunicato l’emissione di sei interdittive antimafia ad altrettante società. Come devono essere viste?
«La notizia delle aziende sottoposte ad interdittiva antimafia serve a far presente che il monitoraggio che facciamo in prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata, soprattutto in previsione delle possibilità offerte dal Pnrr, è costante. Stiamo cercando di investire le migliori risorse umane della prefettura e delle forze di polizia per realizzare questo screening e dare un messaggio alla criminalità che deve sapere che la nostra attenzione al riguardo è massima».


In conclusione, come sta la Puglia? Qual è lo stato di “salute” della nostra regione?
«La Puglia è una regione grande, che ha quasi quattro milioni di abitanti, e ha i problemi legati alla presenza di tante persone, e di una economia dinamica e vivace. La criminalità segue sempre il denaro e gli interessi economici. Noi cercheremo di fare un monitoraggio soprattutto di quelle che possono essere le iniziative in comune, ma è chiaro che il problema della sicurezza è fondamentale e ce ne facciamo carico costantemente, 24 ore al giorno. Non possiamo e non vogliamo dismettere quelle che sono le nostre competenze, ma riunioni come queste sono utili a fare un focus transprovinciale che non riguarda una unica provincia, ma può guardare tutta la regione, e richiedere interventi integrati

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