Esclalation di reati, tra spaccate e aggressioni, l'allarme della prefetta:
«Troppo consumo di droga»

Esclalation di reati, tra spaccate e aggressioni, l'allarme della prefetta: «Troppo consumo di droga»
di Elga MONTANI
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Sabato 9 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:45

«L’uso di sostanze stupefacenti non è aumentato solo tra i giovani, ma in tutte le fasce di età. La droga ce n’è tanta, ne circola molta e c’è un grande consumo». A lanciare l’allarme è la prefetta di Bari, Antonella Bellomo. L’argomento sicurezza continua a tenere banco, anche se gli ultimi arresti dimostrano che il lavoro che le forze dell’ordine e le autorità stanno facendo inizia a sortire i primi effetti positivi.

L'incontro in prefettura

La situazione, come sottolineato anche dopo l’incontro in prefettura della settimana scorsa non è preoccupante ma va tenuta sotto controllo, soprattutto dopo i diversi episodi che hanno scosso l’opinione pubblica, come l’aggressione al parco della ex Caserma Rossani. «Non abbiamo mai detto che non c’è una emergenza – sottolinea il prefetto di Bari, Antonia Bellomo – piuttosto vorremo far capire che sul nostro territorio parliamo di numeri costanti, in una società comunque complessa.

In questi giorni i controlli sono aumentati e i risultati non dovrebbero mancare».

Bari è un territorio vasto e, soprattutto d’estate, vissuto all’esterno da tantissime persone, specialmente con i grandi eventi che caratterizzano Bari da qualche anno a questa parte. «Viviamo in una grande città, in cui ci sono tante persone e tanti eventi, complessa, che vive 24 ore su 24, in cui la gente è per strada tante ore al giorno – aggiunge Bellomo -. Diventa poi quasi naturale che, anche a causa del movimento di persone, delle attività economiche fiorenti e attraenti, la criminalità finisca per approfittarne. Noi cerchiamo con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, e tutti i nostri sforzi, di contrastarla. Ma ricordiamoci che parliamo di problemi presenti ovunque non solo a Bari. La cronaca ci restituisce situazioni simili in tutta Italia, anche in comunità piccole».

Nelle ultime settimane, dopo un periodo di relativa calma, è tornato prepotente il fenomeno delle spaccate, con diversi negozi, sia del centro che di altri quartieri più periferici, che sono stati vittime di questo tipo di reati. Una situazione che aumenta nella cittadinanza la percezione di insicurezza, come sottolinea il prefetto: «Nella percezione delle persone alcune modalità come le spaccate, che spesso poi non si traducono in un grosso vantaggio per l’autore, ma solo in un danno per i titolari delle stesse attività, creano particolare allarme». Nessun fenomeno, comunque, viene sottovalutato dalle autorità, né la spaccata, né l’aggressione, né qualunque altra situazione ci sia in città. «Vorrei che passasse che l’attenzione è massima da parte di tutti – rimarca il prefetto Bellomo -. Abbiamo cercato di mettere a fattore comune tutte le competenze, quelle del Comune, delle forse dell’ordine, della magistratura, cercando di farle convergere verso un unico obiettivo: garantire ai cittadini una maggiore tranquillità e serenità. Ricordiamo che la criminalità, per tante cause anche sociologiche, non è certo facile da contrastare».

Antonia Bellomo

Stando ai dati avuti dal Ministero della Giustizia, sono molti i minori finiti nel circuito dei reati penali, e molti di loro ci finiscono a causa dell’uso di sostante stupefacenti. Un fenomeno quello della droga trasversale che porta anche diversi soggetti a delinquere. «Il disagio spinge certi comportamenti – dichiara Bellomo - così come anche l’uso di sostanze stupefacenti, aumentato non solo nei giovani, ma in tutte le fasce di età. La droga ce n’è tanta, ne circola molta e c’è un grande consumo, e purtroppo la nostra città non è attrezzata ad offrire ai giovani alternative diverse». Aumento delle sostanze stupefacenti nei giovani che in qualche modo può anche essere legato ai due anni di pandemia, che hanno portato i ragazzi a perdere il contatto con la loro realtà, a causa delle scuole chiuse, dei centri educativi non disponibili, e dell’impossibilità di frequentare i propri amici. «La solitudine, il dover interloquire solo tramite smartphone, l’uso degli strumenti informatici che mediano la realtà, e non danno immediatamente il risultato della propria azione, sono sicuramente fattori che hanno inciso, ma non sono un sociologo, c’è chi meglio di me può analizzare tali fenomeni», aggiunge il prefetto. «Un po’ alla volta, con l’aiuto di tutti, dalla scuola alle agenzie educative, al Comune con iniziative come il “Lungomare dei libri”, potremo trovare una soluzione – conclude il prefetto -. Sono tutte piccole pillole che ci aiutano a trovarla, anche se una soluzione ottimale non esiste».
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