Ospedali in crisi, poco personale. «Solo al Di Venere ci sono 15 medici in meno

Ospedali in crisi, poco personale. «Solo al Di Venere ci sono 15 medici in meno
di Elga MONTANI
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Lunedì 7 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 20:54

Gli ospedali di Bari sono in affanno. Alla ormai atavica carenza di medici e di personale, in questo mese di agosto si affianca la problematica del personale in ferie senza possibilità di essere sostituito. Al solo ospedale Di Venere, come spiega Nicola Brescia segretario di Usppi, mancano 15 medici, oltre ad infermieri ed Oss. E nello stesso nosocomio la situazione è tale che, a fronte di un maggiore afflusso di persone legato sia al caldo che all’aumento degli incidenti, si è di fronte ad una carenza di posti letto e i pazienti finiscono per rimanere a stazionare nei corridoi dei reparti. 

I sindacati


«Al pronto soccorso del Di Venere sono al collasso – sottolinea Brescia -.

Anche se queste situazioni sono ovunque, dal San Paolo fino al Policlinico. Nel periodo estivo il personale dovrebbe essere aumentato e invece molti reparti, tra cui i pronto soccorso, restano sguarniti ed è assurdo». «Il personale si trova anche costretto a fare turni su turni – prosegue il segretario di Usppi -, ho sentito un medico che mi ha raccontato di aver fatto notte, mattina, pomeriggio e poi di nuovo notte. Un pericolo sia per il paziente che per lo stesso medico». Risolvere la questione legata alla mancanza di medici a causa delle ferie è sicuramente meno complesso che capire come far sì che si riesca ad aumentare il numero del personale. Come aggiunge Brescia, il problema in questo periodo è dovuto al fatto che «non c’è una programmazione attenta». «Sarebbe fondamentale - sostiene - programmare le ferie del personale, in modo da coprire nel periodo estivo soprattutto i pronto soccorso. D’altronde, la programmazione andrebbe fatta tre mesi prima, lo prevede la norma, invece per la forte carenza di personale si finisce per non farla. Dobbiamo necessariamente migliorare da questo punto di vista, perché non si possono lasciare i pazienti in queste condizioni». 

Soffre il pronto soccorso


I reparti che soffrono di più in questo periodo per la carenza di personale sono i pronto soccorso, come è logico, ma anche le lista d’attesa ne risentono, come denunciato sulle pagine del Quotidiano, raccontando la storia di una paziente a cui non è stato effettuato un esame perché il medico era in ferie. «Ormai la situazione è di totale sofferenza – aggiunge Rocco Indellicato segretario Usppi Medici Regionale -, il primo paziente malato che abbiamo è il sistema sanitario in Puglia. Tutto questo è frutto di una disattenzione della politica, sia ministeriale che regionale. Abbiamo problemi di carenza di personale, che affonda le radici nel passato, e questo ci porta ad avere serie difficoltà nel gestire i pazienti. In questo periodo, la sofferenza è doppia, è sia per i pazienti che per i medici, che fanno turni “fuorilegge”, dato che arriviamo a 18 ore su 24, e da contratto nazionale dovremmo fare 5 notti al mese e invece alcuni di noi che ne fanno anche 10».

«Per quanto riguarda il sistema delle emergenze la situazione è gravissima, perché non si dà respiro ai medici che ci sono – prosegue Indellicato -. E sappiamo che non ne arriveranno. A livello nazionale, le scuole di specializzazione di medicina d’urgenza hanno il 50% dei posti disponibili che è andato perso, perché i giovani non hanno più alcuna attrattiva nei confronti di questa specializzazione. A Bari, sono entrati 4 alla specializzazione in medicina d’urgenza su 26 posti disponibili. Ma meno medici abbiamo, più aumenta il carico di lavoro, e a questo si devono aggiungere anche i rischi di aggressione e di denunce». La soluzione secondo Indellicato sarebbe «aumentare gli stipendi per attirare i giovani, in quanto a parità di stipendio chi si butta nella bolgia del pronto soccorso? E questo ragionamento vale per tutte le branche che sono in sofferenza», perché «è necessario restituire dignità sia ai malati che ai medici». 

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