Molfetta, sindaco indagato per area mercatale. Minervini: «Sono sereno»

L'area mercatale sequestrata
L'area mercatale sequestrata
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Venerdì 22 Luglio 2022, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 16:44

L'area destinata al nuovo mercato cittadino di Molfetta, in provincia di Bari, è stata sequestrata da militari della Guardia di Finanza, in esecuzione di un decreto probatorio emesso dalla Procura della Repubblica di Trani. Le indagini hanno preso origine da una delibera della giunta comunale della città rivierasca di approvazione del progetto esecutivo dei lavori di riqualificazione. Dopo la procedura di pubblica evidenza e l'affidamento dei lavori, la polizia giudiziaria ha scoperto che all'interno dell'area, tra via Salesiani e via Monsignor Bello, in particolare nel sottosuolo, giaceva una discarica incontrollata di rifiuti che la ditta vincitrice della gara di appalto ha smaltito, sopportando enormi costi. Apertosi un contenzioso tra la ditta ed il Comune di Molfetta, la stazione appaltante ha deciso di stipulare un contratto di transazione concluso, sulla base dell'ipotesi investigativa, senza rispettare le norme sostanziali e procedurali del codice dei contratti pubblici, così versando all'appaltatrice l'intero corrispettivo per l'opera inizialmente appaltata, nonostante i lavori non siano mai terminati.

Contestualmente, i pubblici amministratori locali hanno affidato i lavori di realizzazione dell'opera originaria ad un'altra ditta, aggiudicataria di una gara d'appalto per il rifacimento delle strade cittadine, senza una autonoma gara di appalto.

La giunta comunale ha approvato un ulteriore progetto di completamento dei lavori dell'area mercatale per un importo economico stanziato in delibera di ulteriori 700 mila euro circa. Il costo dei lavori perciò è aumentato notevolmente rispetto alla originaria progettazione. La Procura ha ipotizzato i reati di frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà di scelta del contraente e truffa aggravata ai danni dello Stato. Undici persone, tra le quali il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini e altri amministratori locali, legali rappresentanti delle ditte appaltatrici e alcuni funzionari comunali, che sono state iscritte nel registro degli indagati.  

Il commento del sindaco

«Ho sempre agito nell'esclusivo interesse della città, sono fiducioso che le indagini proveranno quanto sostengo. Invito tutti a non strumentalizzarne l'operato della magistratura e della finanza». Lo dichiara il sindaco di Molfetta (Bari), Tommaso Minervini, destinatario oggi con altri dieci indagati di un avviso di garanzia per presunte irregolarità nell'appalto per la riqualificazione della nuova area mercatale della città, che è stata sottoposta a sequestro probatorio dalla Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Trani. Il sindaco risponde di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica. Oltre al sequestro dell'area, i finanzieri sono andati oggi negli uffici comunali per acquisire la documentazione relativa all'appalto. «Il sindaco, preso atto della nuova iniziativa della Procura della Repubblica di Trani - si legge in una nota - , rinnova la totale fiducia e rispetto nell'operato dei pubblici ministeri e dei militari della Guardia di Finanza».

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