Con ordinanza depositata questa mattina, il Gip presso il Tribunale di Bari ha rigettato l’istanza di revoca della misura interdittiva disposta, il 7 novembre, nei confronti di Raffaele Sannicandro. L'ex dg di Asset Puglia ed ex soggetto attuatore della commissione regionale per il dissesto idrogeologico è stato interdetto dall'esercizio della funzione per 12 mesi perché accusato di aver intascato una tangente da 60mila euro dall'imprenditore di Lucera (Foggia) Antonio Di Carlo. I fatti risalgono al periodo tra il 2019 e il 2020, quando Sannicandro era al "Dissesto" e Di Carlo vinse un appalto per i lavori al torrente Picone e a lama Lamasinata a Bari. Di Carlo, accusato di 15 episodi di turbativa d'asta e corruzione, è in carcere.
Nell’istanza erano state puntualmente valorizzate le ampie delucidazioni fornite dall’indagato, nel corso del proprio interrogatorio, in ordine agli elementi indizianti valorizzati nel provvedimento cautelare – sottolineando l’assenza di qualsivoglia rapporto illecito con gli imprenditori coinvolti e, in particolare, di qualsiasi dazione di denaro in suo favore – ampiamente riscontrate da circostanze già evincibili dagli atti di indagine.
Il provvedimento
Il Gip ha invece ritenuto sostanzialmente immutato il quadro indiziario e le esigenze cautelari poste a fondamento del proprio originario provvedimento, ribadendo le osservazioni già precedentemente rassegnate nell’ordinanza genetica.
Avverso il rigetto del Giudice sarà proposto, nei termini di legge, appello al Tribunale della Libertà.
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