Latitante calabrese protetto dal clan barese: arrestato l'esponente della cosca

Latitante calabrese protetto dal clan barese: arrestato l'esponente della cosca
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Martedì 7 Novembre 2023, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Era a Bari, "protetto" da un locale clan. I carabinieri del nucleo provinciale di Cosenza hanno arrestato a Bari Nino Abbruzzese, esponente dell'omonima cosca di 'ndrangheta di "Timpone Rosso" a Cassano allo Ionio. Il latitante era sfuggito alla cattura lo scorso 30 giugno perché destinatario di un provvedimento emesso nell'ambito dell'operazione "Athena" condotta dai carabinieri, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, all'epoca guidata dal procuratore Nicola Gratteri, che aveva portato all'esecuzione di 68 misure cautelari nei confronti di elementi affiliati ai clan della Sibaritide. Abbruzzese era inoltre ricercato in quanto destinatario di un'ordinanza emessa dal Tribunale di Castrovillari in merito all'aggressione verificatasi il 19 giugno scorso in pieno centro a Cassano allo Ionio contro un gruppo di cittadini extracomunitari. 

Chi è

Considerato elemento di spicco del locale di ‘ndrangheta di Cassano all’Ionio ed organico alla cosca “Abbruzzese-Forastefano”, operante nell’area sibarita, attraverso una rete di favoreggiatori in via di identificazione, aveva trovato ospitalità e sostegno logistico nel capoluogo barese da parte di soggetti riconducibili al clan “Lovreglio”.

Contestualmente gli è stata notificata una ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari, su richiesta della Procura, poiché indagato in concorso con altri per il tentato omicidio di due cittadini extracomunitari perpetrato il 20 giugno scorso a Cassano all’Ionio.

Il latitante è stato catturato a Bari, i militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Bari e Cosenza lo hanno rintracciato in una ampia villa nei pressi del capoluogo unitamente ad altre persone, tre delle quali sono state poi arrestate poiché ritenute fiancheggiatrici della latitanza di Abbruzzese. Contestualmente, sono stati sequestrati circa 5mila euro in contanti rinvenuti addosso ai predetti.

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