Ingresso vietato in ospedale: «Io, discriminato perché trans». Ecco cosa è successo

A denunciare quello che definiscono un «grave episodio di discriminazione» è l'assemblea cittadina Bari Pride

Ingresso vietato in ospedale: «Io, discriminato perchè trans». Ecco cosa è successo
Ingresso vietato in ospedale: ​«Io, discriminato perchè trans». Ecco cosa è successo
di Elga MONTANI
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Giovedì 29 Giugno 2023, 06:54 - Ultimo aggiornamento: 19:39

Un ragazzo trans vittima di discriminazione al Policlinico di Bari. Al giovane sarebbe stato impedito, dall'addetto alla vigilanza, di entrare insieme alla propria compagna che doveva effettuare una visita oculistica. A denunciare quello che definiscono un «grave episodio di discriminazione» è l'assemblea cittadina Bari Pride attraverso un post condiviso sulle proprie pagine social. A raccontare come sono andate le cose è il ragazzo vittima dell'episodio.

Il racconto

«Ero con la mia compagna per una sua visita presso il reparto di Oculistica racconta il giovane - chiunque entrava indisturbato e accompagnava i propri cari.

Ma quando io, ragazzo trans che ha appena intrapreso un percorso di affermazione di genere, ho chiesto di entrare con la mia compagna, l'accesso mi è stato impedito da un addetto alla sicurezza». A nulla è servito far presente che non ci fosse alcun motivo per evitare che il giovane potesse accedere insieme alla propria compagna, dato che l'attuale regolamento del Policlinico non vieta in alcun modo che un accompagnatore possa essere presente insieme a chi deve effettuare una visita. I tempi del Covid sono lontani e diverse circolari del dipartimento Salute della Regione Puglia emanate all'inizio dell'anno hanno chiarito che l'accesso agli accompagnatori è tornato ad essere permesso, come d'altronde sottolinea il ragazzo spiegando che altri sono entrati senza problemi.

«Inizialmente ha addotto l'assenza della mascherina come motivazione continua così il racconto dell'episodio nelle parole del ragazzo - ma, quando ne ho recuperata una, quella motivazione si è rivelata una scusa: arbitrariamente mi ha comunque negato l'ingresso». «Ho più volte ribadito che si trattava della mia compagna prosegue - e che chiunque altro stava facendo quello che lui impediva a noi di fare, e cioè di entrare insieme, ma non è valso a nulla». E nel racconto emerge come l'addetto abbia, anche se in modo velato, espresso il vero motivo per il mancato accesso: «Continuava a chiamarci amiche e a dire "la tua amica", nonostante le mie puntualizzazioni circa il nostro rapporto, alle quali restava completamente sordo», conclude amaramente il ragazzo. Solidarietà alla coppia vittima di questo episodio esprime Bari Pride nella denuncia dell'accaduto. Ma soprattutto esprime la propria volontà di interrogare «la Regione Puglia circa la necessità di un percorso di formazione che coinvolga tutto il personale (non solo sanitario) che lavora presso gli istituti ospedalieri». «Qualsiasi ragione di carattere sanitario dev'essere esplicitata aggiungono ma non ci sembra che l'ingresso al reparto di oculistica debba essere contingentato per motivi particolari, e qualsiasi criterio di scelta circa gli accompagnatori dev'essere chiaro e non discrezionalmente stabilito di volta in volta dagli addetti alla sicurezza». «Quanto accaduto precisano da Bari Pride - racconta molto bene le discriminazioni alle quali siamo esposti come persone lgbtqia+, rispetto al riconoscimento pubblico delle formazioni sociali di cui facciamo parte. E che questo accada nella data simbolo delle lotte di liberazione queer è un segnale molto forte circa l'inadeguatezza, ancora oggi, di molte infrastrutture sociali alle nostre esistenze». La direzione del Policlinico ha preso le distanze da quanto denunciato e avviato una indagine amministrativa. L'ospedale «stigmatizza l'accaduto», recita una breve nota. Nei prossimi giorni, inoltre, il Policlinico «chiederà una relazione dettagliata alla società esterna di vigilanza, prescrivendo di attenersi alle procedure e ai protocolli per l'accesso degli accompagnatori in ospedale». Nonostante i grandi passi avanti fatti in questi anni, anche a Bari, c'è ancora molta strada da fare, come sottolineato anche dal sindaco Antonio Decaro in occasione del Bari Pride. E, come sottolineato dalle associazioni presenti alla manifestazione, c'è ancora da lavorare per il riconoscimento dei diritti di tutti.

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