Al via la Fiera del Levante. Decaro e l'ultimo discorso da sindaco: «Grazie ai baresi». E si commuove. Diretta

Al via la Fiera del Levante. Decaro e l'ultimo discorso da sindaco: «Grazie ai baresi». E si commuove. Diretta
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Sabato 9 Settembre 2023, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 19:48

È nella forma di una lettera alla città e ai baresi che il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha scelto di impostare il suo ultimo discorso da primo cittadino alla cerimonia inaugurale della 86/a Fiera del Levante (il suo secondo mandato scadrà nel prossimo maggio).

La lettera del sindaco Decaro alla città

«Per il futuro, ti aspettano anni complicati, cara Bari. Quel fatidico 2026 è un obiettivo alla tua portata. Ce la puoi fare. Abbiamo sfidato il Covid, la diffidenza, la burocrazia. Abbiamo sfidato i pregiudizi di chi ci metteva in fondo alle graduatorie perché ci riteneva incapaci di proporre progetti innovativi e di attrarre finanziamenti. E ora siamo lì, in cima a tanti di quegli indicatori. E siamo felici, non perché siamo tra i primi in classifica ma perché quell'acronimo, per molti incomprensibile, Pnrr, vuol dire salute, vuol dire cultura, vuol dire progresso, vuol dire ambiente. Vuol dire parchi, case di comunità, asili nido, nuove strade, assistenza per i più deboli. Vuol dire, insomma migliorare la vita dei tuoi cittadini». Lo ha detto il sindaco di Bari, antonio Decaro, rivolgendosi direttamente alla città nel suo ultimo discorso da sindaco (il mandato scade a maggio) alla cerimonia inaugurale della 86/ fiera del Levante che si svolge alla presenza del vicepremier Matteo Salvini. «Ed è questa, cara Bari, la classifica che devi vincere. (Se poi vincessi anche quella del campionato di calcio di serie B - ha aggiunto scherzando - non sarebbe male…).

Non avere mai paura di pretenderlo, quel denaro». «L'Europa e l'Italia te lo devono, perché per averlo hai studiato, hai lavorato, hai lottato, hai rispettato le regole e le scadenze. E hai sovvertito nei fatti lo stereotipo del sud fannullone, impreparato e sprecone dimostrandoti efficiente e pronta. Anche per questo, adesso, quel denaro te lo meriti tutto». 

Il "problema" mafia

«In questi anni hai imparato a farti coraggio e a denunciare. Perché la mafia non si combatte vergognandosene o nascondendola sotto il tappeto, ma nominandola e denunciandola. E tu lo hai fatto con coraggio, a viso aperto, insieme ai commercianti, agli imprenditori edili, nei mercati e nelle strade delle »fornacelle«. Hai trasformato le roccaforti della criminalità organizzata in centri sociali e in case per quelli che, vivendo di lavoro onesto, un tetto non potevano permetterselo. Hai trasformato la malavita in nuova vita», ha proseguito Decaro -  «La strada è ancora lunga - ha detto -, ma tu non mollare di un centimetro. Perché ogni battaglia che vinci è un passo avanti, ma ogni nuovo compromesso che accetti sono cento passi indietro». 

I diritti delle bambine

Cara Bari, «difendi il diritto delle tue bambine a diventare le donne che vorranno, senza paure, senza rinunce. Difendile dalle rappresentazioni di comodo di chi scambia le vittime con i carnefici. Difendile da chi per paura o convenienza, preferisce chiamare 'lupì gli uomini incapaci di amare». Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, nel suo discorso alla inaugurazione della 86/a edizione della Fiera del Levante, alla presenza del vicepremier Matteo Salvini. Rivolgendosi direttamente alla città, Decaro l'ha esortata inoltre a restare «sempre orgogliosa dei colori delle bandiere arcobaleno che 20 anni fa con coraggio sfilarono per la prima volta tra le tue strade. I tuoi cittadini le accolsero, festosi, dai balconi, convinti che ognuno è libero di amare chi e come vuole». 

L'ultimo discorso da sindaco tra la commozione

 «Cara Bari, tu lo sai, io non lo volevo fare il sindaco - ha detto commuovendosi a tratti e riscuotendo applausi - Ma tu giorno dopo giorno mi hai conquistato. Con il buio dei tuoi dolori e la luce della tua vitalità, con le bestemmie dei tuoi vicoli e la poesia del tuo mare, con il tuo masochismo e la tua laboriosità, con i tuoi pettegolezzi da provincia e il tuo talento da capitale europea. Mi hai fatto innamorare di questo mestiere faticoso e bellissimo, di questo incessante incontro-scontro con i tuoi concittadini». «E ora, lo confesso, ho paura del giorno in cui mi toglierò per l'ultima volta questa fascia», perchè «sta per concludersi l'esperienza più bella della sua vita. Ho paura, ma non ho rimpianti. Ho la coscienza in pace», non «perché ho fatto tutto bene» ma perchè «tutto quello che ho fatto, l'ho fatto soltanto, esclusivamente, per te. Sii felice, tu sei Bari». «In vent'anni, insieme di strada ne abbiamo fatta tanta - ha detto riferendosi anche al decennio da assessore al traffico nella giunta Emiliano che ha preceduto il suo mandato - Ma tanta, tantissima strada ancora dovrai fare. Sarà una strada faticosa, ma non dovrai percorrerla da sola. Hai più di 320.000 persone che ti ameranno e che cammineranno al tuo fianco, come hanno fatto in questi anni. Sono donne, uomini, ragazzi, lavoratori, imprenditori, famiglie. Sono persone che hanno fatto una scelta difficile e coraggiosa: quella di restare qui, insieme a te, di crescere con te, di affidare a te la loro speranza di futuro. Sono persone che io oggi voglio ringraziare ad una ad una perché gli artefici dei tuoi cambiamenti, cara Bari, non sono i sindaci, né gli assessori, né i consiglieri. Sono loro, sono i tuoi figli. Sono i baresi».

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