Bike-sharing, si ricomincia da tre. Bari come le capitali europee

Bike-sharing, si ricomincia da tre. Bari come le capitali europee
di Elga MONTANI
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Martedì 31 Agosto 2021, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 16:53

La città di Bari pronta a diventare davvero una capitale europea. Almeno per quanto riguarda la mobilità sostenibile in città. Dopo il servizio di monopattino-sharing che si è rivelato un successo, pur con le sue criticità, a breve arriverà anche il bike-sharing. Il nuovo servizio, di cui si parla da anni, e che ripartirà dalle ceneri dei diversi tentativi effettuati dall'amministrazione comunale di dare questo servizio alla città, potrebbe partire nel prossimo autunno.

Dopo i contenziosi il nuovo accordo


Risolti i contenziosi con Sitael, la società aggiudicataria del bando, scaduto ormai da un paio di anni, a breve verrà firmato l'accordo che permetterà loro di lavorare per provvedere alla partenza del servizio. Terminati gli adempimenti burocratici si partirà subito con l'installazione delle nuove stazioni. Si tratterebbe della terza volta che a Bari si prova a far decollare un progetto di bike-sharing.
La prima volta fu nel lontano 2007, quando il sindaco era ancora Michele Emiliano. La seconda ebbe luogo nel 2013, con l'affidamento del servizio alla società municipalizzata di trasporti Amtab. Ma tra furti e vandalismo, finora non si è mai riusciti a far attecchire questo tipo di servizio in città. E di questi due tentativi restano solo gli scheletri arrugginiti delle stazioni delle bici, in diversi posti della città, anche centrali come di fronte alla stazione o sul lungomare. Circa un anno e mezzo fa, Amtab si trovò anche a doversi disfare dei mezzi rimasti in magazzino.

Con Vaimoo eliminati i furti


Ora, dovrebbe arrivare il progetto tecnologico di Sitael, azienda di Mola di Bari, che dovrebbe portare il suo Vaimoo, servizio che elimina in partenza il problema dei furti. Questo progetto di bike-sharing 2.0, che a Bari non riusciva ad arrivare a causa della burocrazia, nel frattempo ha avuto successo in diverse città europee come Copenaghen e Rotterdam.
Le biciclette saranno dotate del MAT (Magnetic Assisted Tap), ovvero una smart docking station per e-bike che consentirà di offrire un servizio con protezione antifurto e anti-vandalismo e potranno contare su di un sistema innovativo di connettività. Per prelevare la bici, gli utenti dovranno registrarsi tramite una applicazione e stabilire poi la connessione al veicolo, appoggiando il proprio smartphone sul MAT. Solo dopo aver fatto questi passaggi la bici si sblocca e può essere utilizzata.
L'affidamento prevede una durata del contratto pari a 19 anni, e tra gli obblighi dell'affidatario risulta anche il dover rimuovere le vecchie postazioni. Verranno quindi sistemate le nuove stazioni, dove sarà possibile trovare anche le colonnine di ricarica per i mezzi elettrici. Non ci saranno solo e-bike, il servizio prevede anche la possibilità di scelta per gli utenti tra la bicicletta elettrica e la bicicletta classica.
Nel 2021 si partirà con 310 mezzi (230 bici e 80 e-bike), mentre le stazioni all'inizio saranno 42 distribuite sul territorio cittadino. Il progetto prevede che nel tempo la flotta aumenti, arrivando a 390 mezzi nel 2024 (290+100), 470 nel 2025 (350+120),550 nel 2026 (410+140), 630 nel 2027 (470+260), arrivando a regime nel 2028 con 700 mezzi divisi in 575 e-bike e 125 biciclette. Le stazioni invece passeranno dal numero minimo di 42 per il primo anno, alle 120 del 2028, con incrementi graduali esattamente come per le bici. Come detto si provvederà non solo alla rimozione delle vecchie stazioni, ma anche al ripristino dei luoghi.
Inoltre, da progetto presentato da Sitael, è anche previsto al decimo anno di manutenzione di esercizio, una manutenzione straordinaria delle stazioni.

Niente bike sharing senza postazioni fisse quindi, in free floating, come si era detto qualche mese fa, ma postazioni fisse ben definite dove saranno presenti anche le colonnine di ricarica di cui necessitano i veicoli elettrici.

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