La Comunità Islamica d'Italia: "Pronti a segnalare i sospetti". Il sindaco di Bari: "La città può essere modello di integrazione"

La Comunità Islamica d'Italia: "Pronti a segnalare i sospetti". Il sindaco di Bari: "La città può essere modello di integrazione"
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Sabato 21 Novembre 2015, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 19:58
BARI - "Assolutamente si', siamo disponibili a segnalare soggetti preoccupanti all'interno del centro islamico". Lo ha detto Sharif Lorenzini, presidente Comunità Islamica d'Italia (Cidi). "Siamo da anni in contatto costante e continuo con forze dell'ordine per capire quali possono essere eventuali fonti di rischio. Abbiamo sempre dato e continueremo a dare la nostra massima disponibilità a collaborare in tal senso. Queste teste calde, che al momento non ci sono, sono un pericolo per la comunità islamica stessa".



Lorenzini, che è anche vice presidente della Comunità Islamica di Puglia, vice presidente del Consiglio Supremo dell'Islam in Italia (Csi) e portavoce ufficiale del Consiglio Islamico Supremo dei Musulmani d'Italia (Cismi), lo ha detto a margine di un incontro al Comune di Bari con il sindaco Antonio Decaro organizzato ad una settimana dagli attentati di Parigi. "La nostra intelligence interna - ha sottolineato Lorenzini - elabora i dati e li scambia con le forze dell'ordine adibite a questo".



Su eventuali contatti avuti in passato fra i due musulmani sospettati di terrorismo passati da Bari, l'imam del Belgio Bassam Ayachi (arrestato e processato a Bari e poi assolto) e uno dei presunti attentatori di Parigi, Salah (che sarebbe passato ad agosto dal porto di Bari), Lorenzini ha chiarito che "questi personaggi non hanno mai approcciato la comunita' residente. Evidentemente - ha aggiunto - sono stati solo di passaggio, ma eventuali collaborazioni future con le forze dell'ordine potranno spingersi a cercare di distinguere questi personaggi con la collaborazione della comunità islamica".



Secondo Lorenzini il terrorismo "è un fenomeno che ha origini di carattere culturale e dobbiamo andare a scovarlo negli ambienti di svantaggio sociale e di emarginazione. Come istituzioni dobbiamo andare nelle scuole e negli ambienti dove vivono e ripescarli, recuperarli socialmente, aiutarli a sanarsi dal punto di vista psico-sociale per essere cittadini attivi nella società".



Il sindaco di Bari - "Bari può essere un modello di integrazione e lo ha già dimostrato. Lo dico nella città di San Nicola, che è la città dell'ecumenismo religioso dove da tantissimi anni l'incontro tra le diverse religioni è diventato un fatto naturale". Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, dopo l'incontro a Palazzo di Città con Sharif Lorenzini, presidente della Comunità Islamica d'Italia (CIDI), nonché vice presidente della Comunità Islamica di Puglia.



L'incontro è stato organizzato ad una settimana dagli attentati di Parigi per "dare tranquillità a tutti", ha detto il sindaco. "Quella barese è la sommatoria di tante comunità, una di queste è quella islamica che è presente a Bari da tantissimi anni con 15mila persone ben integrate, che qui lavorano e i cui figli vanno qui a scuola. La comunità islamica barese - ha continuato Decaro - ha preso subito le distanze dai tragici eventi di Parigi". Nei prossimi giorni il sindaco visiterà la sede barese della comunità islamica e sarà poi organizzato un corteo al quale parteciperanno tutte le comunità religiose della città.
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