Scuola nel caos, il calvario dei nuovi prof: assunti ma senza stipendio

Scuola nel caos, il calvario dei nuovi prof: assunti ma senza stipendio
di Elga MONTANI
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 05:00

Sono stati assunti dopo un anno di prova o sono stati assunti quest’anno, tutti comunque a partire dal primo settembre, ma ad oggi sono tutti senza stipendio. Sono i docenti che dopo anni di precariato speravano in una stabilità che fosse non solo lavorativa, ma anche economica, e si stanno invece scontrando con una burocrazia che li vede lavorare senza poter aver alcun compenso. Anche se stando a quanto raccontano i docenti, i problemi al momento sembrano riguardare non solo loro, ma tutti i nuovi contratti, anche quelli di quei supplenti che hanno firmato contratti a tempo determinato.

Prof al lavoro ma senza stipendio


Al momento sono in tanti, sembra più di cento, quelli che nemmeno ad ottobre hanno potuto vedere il cedolino dello stipendio o il contratto registrato (l’ultima finestra per questo mese si è chiusa venerdì scorso alle 14), e che quindi prima di novembre non riusciranno ad avere qualcosa.

Una situazione che sta diventando molto difficile, considerando anche che sono tanti i docenti che lavorano fuori Bari, che con quello stipendio devono non solo vivere, ma anche pagare le spese per raggiungere il posto di lavoro o per vivere in una città che non è la loro. «La questione riguarda un buon numero di docenti, da quello che ci risulta anche in altre zone in Italia – denuncia Sabrina Dellino, docente di sostegno dell’Ettore Carafa di Andria, attualmente assegnata all’istituto Marconi-Hack di Bari -. Molti di questi docenti sono persone immesse in ruolo in maniera definitiva il primo settembre, dopo aver superato lo scorso anno l’anno di prova. Il contratto precedente in pratica si è sciolto alla fine dell’anno scolastico, in seguito all’immissione in ruolo. Ma l’ultimo pagamento che abbiamo avuto risale a fine agosto». 

Il problema: la registrazione dei contratti


Una serie di problemi burocratici ha portato a delle difficoltà nella registrazione dei nuovi contratti da parte delle segreterie, che comunque sembrano essersi attivate subito per risolvere tali problemi. «A quanto appreso i nostri contratti sarebbero stati registrati, forse, ora, in maniera del tutto tardiva – aggiunge Dellino – e questo ha portato i pagamenti ad essere bloccati. Per cui dalla fine di agosto, pur lavorando, siamo senza stipendio». Una situazione davvero difficile per tutti, considerando che i diversi docenti hanno ognuno una propria storia. «Ci sono miei colleghi che fanno chilometri per raggiungere il posto di lavoro – aggiunge Dellino – che alle normali spese devono aggiungere quelle per il trasporto. La situazione è tragica e mi dispiace che i sindacati a cui ci siamo rivolti tutti non sembra si stiano muovendo. Unica cosa che ci dicono è che dobbiamo stare tranquilli, perché tanto avremo gli arretrati, ma intanto siamo senza niente. Forse non stanno comprendendo che il problema è generale e non del singolo».


La volontà dei docenti non è assolutamente quella di creare un caso, ciò che vogliono è solo risolvere la propria situazione, che rischia di diventare davvero critica se non dovesse arrivare lo stipendio nemmeno a novembre. «Quando ero precaria – spiega Dellino – ricordo al massimo un mese di ritardo nei pagamenti, mai una situazione come questa. Speravamo che la stabilizzazione ci permettesse di migliorare la nostra condizione, e invece non è successo». Sul Sidi esiste il contratto registrato dei docenti, così come ci sono i documenti firmati nelle segreterie di pertinenza, ma di tutto questo non c’è traccia sul sito del ministero. «Siamo entità che non esistono, ma che lavorano – conclude la professoressa Dellino -. Ciò che è assurdo è che nessuno ci aveva avvisato di questi ritardi, se lo avessimo saputo ci saremmo tutelati di conseguenza. Ma tutto questo non è scritto da nessuna parte, né previsto».

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