Niente personale, ristoratori al collasso: «Così chiudiamo». Sos al Comune ma c'è chi accusa: «Stipendi troppo bassi»

Niente personale, ristoratori al collasso: «Così chiudiamo». Sos al Comune ma c'è chi accusa: «Stipendi troppo bassi»
di Samantha Dell'Edera
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Venerdì 8 Luglio 2022, 05:00

Il settore della ristorazione a Bari si trova in profonda crisi a causa della mancanza di personale. Lo hanno ribadito a chiare parole ieri i ristoratori che hanno partecipato ad un incontro con il Comune di Bari a Porta Futuro. «Stiamo affrontando una profonda crisi a causa delle difficoltà nel reperire il personale – spiega Maurizio Mastrorilli, gestore e componente dell’Unione ristoratori – e quando lo troviamo non è abbastanza qualificato. Molte attività stanno riducendo i turni di lavoro, alcune rischiano di chiudere. A peggiorare la situazione il Covid, se qualche dipendente si ammala, abbiamo difficoltà a trovare sostituti». 

Settore al collasso dopo la pandemia

Insomma un settore al collasso, nonostante la volontà dei ristoratori di reagire al periodo buio rappresentato dalle restrizioni Covid. «La pandemia – spiega ancora Mastrorilli – ha stravolto gli assetti.

Dai lavoratori a noi gestori abbiamo affrontato grosse difficoltà economiche mentre il Governo faceva passare l’idea che il settore non era “indispensabile”. Ed allora i lavoratori hanno cominciato a trasferirsi in altri settori, come quello della grande distribuzione, che non si è mai fermato». Molti hanno cominciato a non accettare più il lavoro notturno, i doppi turni. «Hanno optato per l’alternativa a parità di retribuzione – prosegue ancora il gestore – e noi adesso ci troviamo con una cronica carenza di personale e quando lo troviamo non è abbastanza formato o non è disposto ad esempio a turni straordinari pagati». 

Le accuse: «Stipendi troppo bassi»

C’è chi però accusa i ristoratori di offrire stipendi bassi. «Se devo pagare di più – continua ancora – poi devo alzare per forza i prezzi e ci sarebbe una levata di scudi. Ed è per questo che chiediamo altro: interventi sul cuneo fiscale o seguire l’esempio degli States dove i camerieri guadagnano anche dalle mance obbligatorie». 
I ristoratori hanno quindi chiesto aiuto al Comune per avviare un progetto di incrocio della domanda e dell’offerta, da una parte, e dall’altra per occuparsi della formazione qualificata. «Quello che abbiamo tenuto – ha precisato Mastrorilli – è stato un primo importante incontro perché il Comune si è fatto carico delle istanze di alcune associazioni del settore. Abbiamo chiesto di darci una mano nel reperimento delle risorse lavorative». I ristoratori presenteranno nei prossimi giorni un progetto. «Pensiamo ad una sorta di accademia con una formazione teorica e pratica – conclude – il Comune dovrebbe finanziare la formazione o prevedere premialità per le ore che si dedicano alla formazione dei nuovi lavoratori». L’idea è anche di rilanciare il brand “ristorazione Puglia”. 
«Già in passato – spiega l’assessore allo Sviluppo economico, Carla Palone – il Comune ha avviato una misura per la formazione del personale per le aziende. Dobbiamo pensare ad una strategia simile. Ora attendiamo la loro proposta e la vaglieremo. Siamo pornti a supportare il settore e ad avviare anche una campagna di sensibilizzazione sul lavorare nel mondo della ristorazione». Una campagna che possa fare riconquistare fiducia nei confronti dei locali, dei pub, dei ristoranti. «Offriremo il supporto necessario – conclude Palone – nell’ambito delle nostre possibilità». Il Comune attenderà quindi una settimana – dieci giorni, il tempo che i ristoratori hanno chiesto per redigere un progetto per il rilancio del settore, a partire proprio dal reperimento di personale qualificato. Il rischio è la chiusura delle attività che non riescono a trovare dipendenti per garantire il servizio

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