Nasce il nuovo quartiere San Paolo: lo disegnano i residenti con Renzo Piano

Nasce il nuovo quartiere San Paolo: lo disegnano i residenti con Renzo Piano
di Beppe STALLONE
4 Minuti di Lettura
Sabato 14 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:21

Sarà una festa di quartiere quella che comincia oggi alle 10 in un’area del san Paolo, fra via Altamura e via Cozzoli, organizzata per dare ufficialmente il via al progetto G124, ideato e promosso dal senatore Renzo Piano e dedicato alle periferie urbane. Nel triangolo di via Altamura ci saranno stand espositivi con foto e filmati esplicativi, 3 roll up e una tavola e, a fine mattinata, birra e focaccia per tutti. 
I tutor dei borsisti che progetteranno l’intervento, sono due docenti del Politecnico, Carlo Moccia e Francesco Defilippis. I borsisti ricercatori Tiziano De Venuto, Ezio Melchiorre, Rosa Piepoli e Giuseppe Topputi. «E’ il primo step di un processo partecipativo che in realtà abbiamo già avviato da un mesetto con il quartiere, la collettività dei residenti – precisa il professor Defilippis - abbiamo preso contatto con le associazioni più importanti che operano nel quartiere». Eccole: Reti civiche urbane, Ama cuore Bari, Scuola ciclismo F. Ballerini, Acli san Paolo, Mondo migliore, Tracce verdi, Fondazione Giovanni Paolo II, Cellule creative, polisportiva Renshi, Caps. Partner istituzionali il Comune di Bari e il Municipio III.

Tutti invitati

«Abbiamo invitato tutti i cittadini che abitano nei dintorni di quest’area con un sistema di volantinaggio, casa per casa.

Lo hanno effettuato i 4 borsisti giovani architetti che hanno preparato il volantino informativo e hanno raggiunto tutti i residenti, invitandoli oggi alle 10 a scendere nel cortile e a partecipare a questa presentazione non del progetto, che non c’è ancora, ma a una sorta di programma progettuale che verrà illustrato, discusso e condiviso con gli abitanti. Verrà chiesto a tutti i partecipanti – continua Defilippis - di compilare un questionario, per capire quali sono i loro bisogni, i loro problemi, le loro aspirazioni, facciamo così anche un’indagine sociale. Scopo è quello di verificare un coinvolgimento significativo della comunità rispetto al progetto». Renzo Piano ha parlato di rammendo, il sindaco Decaro ha spesso detto di ricucitura delle periferie. Per riempire un vuoto urbano è fondamentale che i residenti stessi siano protagonisti della rigenerazione di un luogo che poi andranno a vivere. «Noi vogliamo che quello spazio sia vissuto, perché quando è vissuto, è presidiato. Quando la gente lo fa suo, se ne prende cura. Se i bambini vanno giù a giocare o d’estate o ci si mette con i tavolini a mangiare, è presidiato. Mentre ora, come ci hanno detto i residenti, l’unica cosa che accade è la presenza continua di motorini che fanno un rumore assordante. Noi cercheremo di capire quello che succede e quello che proporranno. Se ci dicono che vorrebbero un giardino o una zona d’ombra, o delle giostrine per i bambini, noi ci rifletteremo. Qualcosa potrebbe andare storta però i residenti saranno coinvolti, per cui quando arriveranno i muratori o i giardinieri a realizzare i lavori, loro saranno consapevoli e anzi parteciperanno. Altrimenti verrebbe vissuta come un’invasione di campo». Come ha detto il professor Giandomenico Amendola, quello di Renzo Piano al san Paolo è un progetto esemplare, un esempio che potrebbe essere replicato. «Questo è un progetto pilota, per altre esperienze, che poi è quello che vuole Renzo Piano, per lui questo è un piccolo seme che può generare esperienze simili. I suoi fondi che mette a disposizione in questo progetto li vuole usare in maniera sapiente per seminare qualcosa che può generare effetti positivi a catena. Il sindaco Decaro – sottolinea Defilippis - è stato molto lungimirante avendo colto subito la strategia di Piano e avendo indicato lui quell’area». Il san Paolo, nonostante l’enorme quantità di cemento, si affaccia su un parco straordinario come Lama Balice. «L’idea è quella di trasformare tutto il quartiere in un quartiere verde – riprende il professor Defilippis - e questo va incontro anche alle disposizioni del Pnrr. La transizione ecologica per esempio passa attraverso l’eliminazione delle superfici lastricate, che attirano il calore. Il quartiere san Paolo adesso è una grande isola di calore. Troppe superfici lastricate anche fra le case. Il nostro può essere un modello, dato che di coorti così ce ne sono tante al san Paolo. Per cui se questo primo modello si può replicare, si arriverà sino a Lama Balice, un parco straordinario, ma questo per ora è un obiettivo a lungo termine». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA