«Furti, sporcizia e risse: chiudo perché non ce la faccio più». Lo sfogo della negoziante

«Furti, sporcizia e risse: chiudo perché non ce la faccio più». Lo sfogo della negoziante
di Samantha DELL’EDERA
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Giovedì 15 Febbraio 2024, 20:33

Viene considerata una delle zone più pericolose di Bari: tra sporcizia, furti, risse, da piazza Umberto anche i commercianti iniziano a scappare. È il caso di Dimensione Donna, negozio storico di abbigliamento, che ha deciso di chiudere i battenti, dopo 50 anni di attività. «Purtroppo non abbiamo altra scelta – commenta Teresa Liberti, proprietaria della storica attività – siamo davvero stanchi. Non è solo un problema legato alla crisi. La zona è diventata invivibile. E gli ultimi episodi di furto e danneggiamento sono stati la goccia che hanno fatto traboccare il vaso. Siamo stanchi, non possiamo più continuare così».
Ogni mattina la commerciante si ritrova a disinfettare le serrande perché vengono ricoperte di urina, di cibo consumato e persino di siringhe. Da tempo non chiudono più neanche i fermi delle serrande stesse che servono per agganciare la saracinesca a terra proprio perché ogni mattina li trovavano pieni di urina. «In questi ultimi anni – continua la commerciante – abbiamo vissuto sempre chiudendo le porte dall’interno. Per paura di chissà chi poteva entrare».
L’attività commerciale, nata circa 50 anni fa, rappresenta da sempre un punto di riferimento in zona e tanti i clienti che hanno mostrato dispiacere alla notizia della chiusura. «Un altro pezzo di storia che se ne va», commentano in molti. Dal fine settimana inizierà la svendita finale per poi abbassare definitivamente le saracinesche. Così come altre attività della zona non sono mancati neanche i furti e persino una spaccata, con centinaia di euro di danni alle vetrine.

«Zona invivibile»

«Dalle 18 inizia in piazza Umberto il coprifuoco – raccontano ancora dal negozio – questa zona non è più vivibile». E piazza Umberto sta peggiorando giorno dopo giorno, secondo quanto rivelano residenti e commercianti. Ci sono risse quotidiane, gente che si droga sui marciapiedi, urla, gente che usa le aiuole come bagni pubblici. Una situazione insostenibile ormai da tempo denunciata da chi ogni giorno vive e lavora in zona. «Qui dovevano realizzare da anni un progetto di restauro, mettendo in sicurezza i viali, aggiustando le aiuole – continuano i residenti – ridando dignità ad un giardino storico. Ed invece sono andati avanti i progetti del Pnrr e piazza Umberto è stata completamente abbandonata, insieme a piazza Moro. E le conseguenze sono queste: negozi che chiudono e coprifuoco».
Tra il 2012 e il 2023, in Italia, è sparito oltre un negozio su cinque. Sono 111 mila i punti vendita al dettaglio morti e che non sono stati sostituiti e 24 mila l’attività di commercio ambulante perdute. E nessuna regione è sfuggita alla crisi con livelli di aperture nel 2023 ovunque inferiori rispetto allo scorso anno. In Puglia nel 2013 sono state aperte 3.834 nuove attività, 2.165 nel 2022 e 2.070 nel 2023. Le aperture scendono quindi del 4% su confronto annuale ma in dieci anni sono crollate del 46%.
«Sono state fatte varie iniziative per incentivare il commercio, non possiamo negarlo – raccontano altri negozianti – ma la realtà è che possiamo avere il negozio più bello del mondo, ma è il contesto quello che conta».
 

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