Droga e armi, blitz dei carabinieri: 27 arresti tra Puglia e Campania. In carcere anche Alceste Cavallari/Tutti i nomi

Droga e armi, blitz dei carabinieri: 27 arresti tra Puglia e Campania
Droga e armi, blitz dei carabinieri: 27 arresti tra Puglia e Campania
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 07:29 - Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 10:49

Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, a conclusione di ampia indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 27 indagati, ritenuti appartenenti a un sodalizio criminale operante nei territori di Altamura e Noicattaro, dedito, fra l’altro, al traffico di sostanze stupefacenti provenienti dall’estero.

Tra le accuse contestate: associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi, estorsione aggravata e tentato omicidio.

Il sodalizio è riconducibile al clan Annoscia, operante a Noicattaro ma con una propaggine attiva nella città di Altamura.

Gli arresti sono in corso contestualmente in diverse località delle Regioni Puglia e Campania. In carcere anche Alceste Cavallari (detto Giancarlo), figlio di Francesco, l'ex re delle cliniche private pugliesi, morto a 84 anni a Santo Domingo.

I provvedimenti e i nomi

In carcere: Alceste Cavallari, Giuseppe Annoscia, Vito Facendola, Francesco e Nicola Scalzo, Nicola Servedio, Carlo Nuzzi, Massimo Girardi, Alessandro Parisini, Giuseppe Calia, Angelantonio Basile, Rocco Cucumazzo, Davide e Daniele Cavotta, Giuseppe e Michele Patruno, Filippo Di Bari, Emanuele Monno. 
Ai domiciliari: Vincenza Bottalico, Maria Scalzo, Michele Liberio, Gianvito Massaro, Nicola Continisio, Valentino Capocchiano, Vincenzo Montereale, Fatjon Pashaj, Francesco Caldara.

Come detto, fra le 27 persone raggiunte dall'ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Bari, nell'ambito dell'operazione contro un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga, c'è anche Alceste Cavallari, figlio di Francesco, ex numero uno delle Case di cura riunite pugliesi. Il 56enne è accusato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione a fini di spaccio. Dal provvedimento si legge che Cavallari, in concorso con un altro indagato, avrebbe agito in qualità di «fornitore della sostanza stupefacente, del tipo marijuana e hashish, acquistata in territorio spagnolo, adoperandosi nelle varie fasi di carico, scarico e trasporto dello stupefacente».

Il coinvolgimento di Cavallari è provato da una serie di intercettazioni telefoniche. Una, in particolare, captata il primo aprile 2022, ha registrato il racconto reso da Cavallari relativamente a una spedizione di droga dalla Spagna all'Italia, affidato a una piattaforma online con la droga occultata in una cassa, trasportata su un furgone fino alla piattaforma logistica nella città di Alcalà de Guadaira, in Spagna, e poi proseguita attraverso una staffetta con altre persone per eludere i controlli. Il tutto monitorato attraverso un dispositivo Gps. Il pacco è poi arrivato in un esercizio commerciale di Altamura, in provincia di Bari, di proprietà della mamma di un altro indagato. Secondo l'accusa Cavallari, con altri tre indagati, avrebbe importato dalla Spagna «25,52 chili di marijuana e 26,94 di hashish destinati allo spaccio al minuto, con l'aggravante della trasnazionalità». Il gip nell'ordinanza descrive anche «la spiccata capacità criminale» di Cavallari, giustificando la richiesta della misura cautelare in carcere con la possibilità che possa «tornare a delinquere, mantenere i contatti con i sodali, fornitori esteri e acquirenti».

L'organizzazione gerarchica

Servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri vari, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito alle attività illecite poste in essere dalla propaggine altamurana del clan Annoscia, delineando il sodalizio dedito al narcotraffico in tutti i suoi elementi sintomatici, e cioè una struttura gerarchicamente articolata, composta da organizzatori, promotori, dirigenti e partecipanti che, grazie al controllo del territorio, riusciva a gestire il mercato degli stupefacenti anche con la disponibilità di armi e munizioni.

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Recuperati 90 chili di droga

Significativi, sul punto, sono stati i sequestri di stupefacente effettuati dai Carabinieri nel corso delle indagini, che hanno consentito di recuperare, complessivamente, circa 90 kg di droga di vario tipo, tra cocaina, marijuana e hashish.

L'estorsione e il tentato omicidio

Nel corso dell’attività, sono stati raccolti, inoltre, anche gravi indizi di colpevolezza relativamente ad un episodio di estorsione aggravata dal metodo mafioso e ad un tentato omicidio, avvenuto ad Altamura in pieno giorno nel marzo 2022, in danno di un esponente di rilievo di un clan avverso.

I sequestri

Le mirate e contestuali indagini patrimoniali condotte dai Carabinieri hanno infine consentito alla Direzione Distrettuale Antimafia di chiedere e ottenere dal Giudice il sequestro preventivo di un’abitazione, di un’autovettura e di alcuni conti correnti riconducibili agli indagati.

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