Stop alla concessione per lo storico lido "Trampolino" di Bari. Lo stabilimento balneare cittadino rischia di non poter fare la stagione, considerando che la determina che prevede la revoca è immediatamente eseguibile e intima alla società concessionaria il rilascio dell’area entro 30 giorni. Ma veniamo ai fatti.
La determina
Stando alla determina della ripartizione Sviluppo economico, datata 14 marzo 2023, alla base della revoca ci sono alcuni controlli effettuati dalla guardia di finanza e i relativi verbali di contestazione e notificazione di violazione amministrativa.
Nel controllo effettuato il giorno successivo, non era stata fornita la planimetria delle opere oggetto di concessione, ed era stato stabilito che la società Vistamare «gestiva di fatto l’intero stabilimento balneare con proprio personale, in assenza di titolo». Stando a quanto emerso, la società Vistamare a sua volta aveva stipulato con Beldeg un contratto di «sublocazione di immobile ad uso commerciale» avente ad oggetto il solo locale cucina, mentre quest’ultima in realtà occupava e gestiva senza titolo tutte le aree destinate a ristorante, emettendo a proprio nome scontrini fiscali ai clienti. Allo stesso tempo, tramite scrittura privata, la società Il Trampolino aveva affidato «la commercializzazione di abbonamenti stagionali con o senza diritto d’uso delle cabine, di ombrelloni, lettini, sedie, sdraio e biglietti d’ingresso giornalieri alla struttura balneare» alla Vistamare. Inoltre, da quanto emerso dai controlli della guardia di finanza, stazione navale Bari, la società Il Trampolino era stata segnalata per aver eseguito opere non autorizzate sul demanio marittimo, tra le quali la variazione della copertura del ristorante, e la modifica della copertura del pergolato, adiacente al ristorante, da teli a incannucciato. Entrambe opere realizzate su area demaniale.
Le osservazioni della società
A nulla sono valse, al momento, le osservazioni presentate dalla società Il Trampolino. La società ha risposto alle accuse dichiarando che i rapporti intercorrenti tra la stessa e la Vistamare rientrino «nella libertà di organizzazione dell’impresa e non riguardano l’attività oggetto di concessione, l’esercizio di uno stabilimento balneare pubblico, che è rimasta a carico della Trampolino, la quale ne ha sopportato i rischi di impresa», e che qualora fosse accertata l’effettiva gestione del lido in capo alla Vistamare, non risulterebbe comunque violato l’art. 45-bis in quanto ammette «l’affidamento generalizzato delle attività oggetto di concessione subordinatamente alla verifica di requisiti di natura soggettiva». Per quanto riguarda le opere realizzate, la società sostiene che sarebbero state fatte in urgenza a causa della «constatazione della forza dei venti di scirocco e di maestrale, mai manifestatosi negli anni precedenti con l’intensità irresistibile delle ultime tempeste del periodo 2019/2020». Giustificazioni che non hanno avuto riscontro e che sono state smontate dalla ripartizione che ha quindi provveduto alla revoca. Nei prossimi giorni, toccherà alla società Il Trampolino capire cosa poter fare e se si possa rimediare alla situazione per salvare la stagione.
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