Bari, 30mila carte d'identità e un'attesa di sei mesi per smaltire la coda: il servizio per smaltirla

Bari, 30mila carte d'identità e un'attesa di sei mesi per smaltire la coda: il servizio per smaltirla
di Elga MONTANI
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:00

Non bastavano le liste di attesa per le visite mediche in ospedale, a Bari e in tutta Italia ci sono le liste di attesa anche per il rilascio delle carte di identità, sia per i nuovi documenti che per i rinnovi. Già l’introduzione della Carta di Identità Elettronica aveva cambiato le abitudini degli italiani, costretti alla prenotazione per il rilascio di un documento per il quale si era semplicemente abituati a fare una fila allo sportello. 
Ora, in seguito all’emergenza Covid, le cose si sono ulteriormente complicate. In seguito al lockdown in cui l’Italia intera è stata segregata, il rilascio dei documenti venne bloccato. 


D’altronde, gli uffici erano chiusi, i dipendenti in smart working, e non era possibile recarsi agli sportelli. Con una prima circolare datata 26 marzo 2020, il Ministero dell’Interno aveva prorogato la validità dei documenti di riconoscimento, nello specifico nella circolare si poteva leggere: «La validità ad ogni effetto dei documenti di riconoscimento e di identità rilasciati da amministrazioni pubbliche, scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto è prorogata al 31 agosto 2020.

La validità ai fini dell’espatrio resta limitata alla data di scadenza indicata nel documento».

Una prima proroga a cui ne seguirono molte altre, che ebbero come risultato l’accumulo di pratiche nei Comuni, che al momento della riapertura dei rilasci delle CIE si trovarono in difficoltà. Il Comune di Bari riaprì al pubblico per questo tipo di pratiche nel maggio del 2020, ma solo per coloro che necessitavano di un rilascio urgente non rientrando nella proroga (ad esempio chi aveva necessità di andare all’estero). In quell’occasione vennero aumentati gli sportelli adibiti al rilascio delle CIE, che passarono da 3 a 5. Successivamente, nel settembre 2020, quando ci si trovò a dover affrontare la necessità per tutta l’utenza di rinnovare il documento, o chiedere un nuovo rilascio, partì il progetto EliminaCode. Grazie ad esso, vennero attivati 18 sportelli su tutto il territorio cittadino: 3 sportelli nella sede centrale in largo Fraccacreta; 2 sportelli alla delegazione Carrassi - San Pasquale; 2 sportelli alla delegazione Santo Spirito; 3 sportelli alla delegazione Japigia; 2 sportelli alla delegazione San Paolo; 2 sportelli alla delegazione Palese; 2 sportelli alla delegazione Torre a Mare; 2 sportelli presso l’URP a Carbonara. Ma in seguito alla nuova emergenza, e alla ormai famosa terza ondata nell’autunno del 2020, gli uffici si sono di nuovo bloccati. Nel novembre 2020 venne dato lo stop alla possibilità di prenotare appuntamenti. Nel frattempo, dal Governo erano giunte nuove proroghe per la scadenza dei documenti. Da una prima proroga ad agosto 2020, ce ne fu una seconda al 31 dicembre 2020, e una terza che portava le scadenze ad aprile 2021. Ad oggi i documenti, che riportano una scadenza successiva al gennaio 2020, risultano avere una validità prorogata fino al 30 settembre 2021. 


Nel giugno di quest’anno, il Comune aveva riattivato il progetto EliminaCode, permettendo di “accontentare” oltre 10mila cittadini, che hanno così potuto avere un nuovo documento. In sospeso ce ne sono però circa 30mila, e al momento non ci sono possibilità di prenotazione nell’immediato nonostante la scadenza, da circolare del Ministero, al momento sia stata fissata per il prossimo 30 settembre. Da una rapida occhiata al sito per le prenotazioni, messo a disposizione dal Comune di Bari, è possibile vedere che le prime date disponibili sono alla fine di gennaio (mentre scriviamo la prima data utile è 25 gennaio 2022) e riguardano solo l’ufficio di Santo Spirito, mentre tutti gli altri uffici non hanno date al momento disponibili. Sembra davvero di trovarsi davanti la lista di attesa per un esame medico, in un ospedale pubblico. Peccato che in questo caso non ci sia una alternativa. Se per ovviare alle liste di attesa della sanità si può decidere di pagare un professionista, in questo caso si deve necessariamente attendere che qualcosa si sblocchi. E non solo al Comune di Bari, anche al Ministero degli Interni, da dove arrivano i documenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA