Nel «tessuto economico amministrativo, l'ombra delle attività illecite». Così il procuratore all'apertura dell'anno giudiziario della Corte dei Conti

Nel «tessuto economico amministrativo, l'ombra delle attività illecite». Così il procuratore all'apertura dell'anno giudiziario della Corte dei Conti
di Luigi LUPO
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Giovedì 22 Febbraio 2024, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 14:21

«Nonostante il tessuto economico amministrativo appaia integro, al di sotto si nascondono attività illecite, dovute all’espansione di metodi di azione sempre più sofisticati e meno appariscenti. Da cui derivano guadagni e vantaggi ingiusti, sprechi e improduttività a carico del pubblico erario». Lo afferma il procuratore generale della Corte dei conti di Bari, Carmela de Gennaro nella relazione che inaugura il nuovo anno giudiziario

Nel 2023 il lavoro della Procura ha portato a condanne divenute definitive già in primo grado, pari a circa 2,1 milioni di euro, mentre le condanne definitive ammontano complessivamente a oltre 3 milioni. Come negli scorsi anni diversi giudizi hanno riguardato soggetti privati percettori di contributi e finanziamenti pubblici (45 convenuti) nei vari settori in cui si esplicano le politiche economiche del Paese che spaziano dall’agricoltura allo sviluppo dell’imprenditoria e dell’autoimpiego. «Merita una particolare menzione - scrive  il presidente della sezione giurisdizionale, Pasquale Dadabbo - vista la novità della questione, la decisione riguardante l’improprio utilizzo del bonus cultura assegnato ai giovani diciottenni. Con tale decisione è stato riconosciuto il rapporto di servizio tra la pubblica amministrazione ed il titolare di un esercizio commerciale, che nella  aveva accettato in pagamento tale buono per la vendita di beni non rientranti tra quelli indicati dalla normativa di settore.

È centrale, nel lavoro investigativo, l’ambito dell’utilizzo improprio di fondi pubblici: il focus - rileva la procuratrice - si concentra “sulla percezione di contributi pubblici, tanto di provenienza nazionale quanto di derivazione europea, occupandosi sia di ipotesi di rilevanza penale sia di casi in cui il finanziamento non viene debitamente utilizzato ovvero viene distratto dalle finalità cui era destinato”.

Il presidente Emiliano

«Oggi abbiamo raccolto il grido di dolore dei magistrati contabili di fronte alle decisioni del governo che hanno impedito sostanzialmente, per due anni, prorogati per un altro anno ancora, di effettuare controlli salvo ipotesi di dolo, cioè per chi ha commesso atti penali.

Questo ha depotenziato la Corte dei conti non solo in relazione al Pnrr ma anche verso i piccoli comuni  e pubbliche amministrazioni. Che potranno beneficiare di questa sorta di amnistia preventiva, che significa stimolare la commissione di irregolarità. Quando c’è da spendere tanti soldi, quando sarà più difficile per stampa e politica fare controlli, proprio in questo momento si allentano i controlli della corte dei conti? E’ questo il momento giusto?  - chiede il presidente della Regione Michele Emiliano - I funzionari e i dirigenti onesti, pur volendolo, non possono denunciare i colleghi che si comportano male perché sarebbero esenti da qualunque responsabilità. Credo che il ministro Fitto abbia commesso un errore gravissimo».

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