Anno giudiziario Tar Lecce, Pasca sull'Autonomia: «Nessuna differenza su Sanità e Istruzione. E lo Stato investa sui Lea»

Tra i punti trattati anche la Riforma della Giustizia e la carenza di personale. Nel 2022, 1.436 i ricorso depositati al tribunale amministrativo

Anno giudiziario Tar Lecce, Pasca sull'Autonomia: «Nessuna differenza su Sanità e Istruzione. E lo Stato investa sui Lea»
di Giuseppe ANDRIANI
4 Minuti di Lettura
Sabato 18 Febbraio 2023, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 12:03

Nel 2022 i ricorsi al Tar sono diminuiti rispetto all’anno precedente. Numeri e considerazioni nella relazione, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce, del presidente Antonio Pasca. La cerimonia, iniziata questa mattina alle 10.30 alla presenza di numerose attività civili della Puglia, è l’occasione per fare il punto su diversi aspetti: dalla riforma della giustizia alla situazione logistica del Tribunale.

Il numero dei ricorsi


Sono stati 1.436 i ricorso depositati al Tar nel 2022, erano invece 1.776 quelli del 2021. Ma il presidente ha posto l’accento sulla carenza di personale, soprattutto tra i magistrati in servizio presso il Tar del Lecce: sono 10 piuttosto che i 16 previsti. La situazione, dice Pasca, è da «codice rosso». «L’attuale situazione determinerebbe una negativa ricaduta sui numeri della definizione del contenzioso e il rischio di violazione dei termini della ex Legge Pinto».

A rischio, quindi, i tempi se la situazione dovesse restare questa. E Pasca ricorda come anche l’acquisizione di ulteriori spazi e locali «non ha avuto esito positivo».

 

La riforma della Giustizia


La riforma della giustizia «è un treno che non possiamo perdere - commenta il presidente del Tar di Lecce - il sistema necessita di una importante e radicale riforma e sento di esprimere vicinanza e vivo apprezzamento al governo Meloni e al ministro Nordio, che si accingono a questa difficile impresa, evidenziando la necessità che tale azione riformatrice risulti unitaria e complessiva e non già circoscritta alla giustizia ordinaria, valorizzando le interazioni che caratterizzano i diversi settori della giurisdrizione».

Il caso balneari


Pasca ha trattato diversi argomenti nella propria relazione. Particolare importante, e atteso, il passaggio sulla questione Bolkestein e sulle concessioni balneari. «Come è noto – ha premesso – il Tar di Lecce ha espresso un orientamento giurisprudenziale non allineato rispetto a talune pronunce di altri giudici amministrativi». Nel ricordare che il Tribunale non può sostituirsi al Legislatore (passaggio inserito nelle conclusioni generali), Pasca incalza la politica sulla vicenda: «La questione Bolkestein costituisce un problema che l’attuale governo è chiamato a risolvere con estrema urgenza, a causa della prolungata inerzia serata in proposito nelle precedenti legislature. Lo Stato avrebbe dovuto porre mano all’auspicata riforma dell’intero settore». Il giudice amministrativo, invece, «è stato gravato di un sovraccarico di responsabilità».

L'autonomia differenziata

"Riforme ordinamentali e nuove sfide" è il paragrafo della relazione sull'Autonomia differenziata. Il presidente del Tar ha invitato la Regione a organizzare un convegno pubblico sul tema (e la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone ha accettato l'invito) e ha dedicato al tema una parte della relazione, ricordando il 75esimo compleanno della Costituzione repubblicana: «L'Autonomia con specifico riguardo alla fiscalità costituisce un'importante occasione per nuove sfide, determinando una diversa distribuzione delle risorse e anche un sistema competitivo e concorrenziale tra le Regioni. Così, ad esempio, a mio avviso la previsione di una minore pressione fiscale, possibile solo attraverso una oculata gestione delle risorse, risulterà attrattiva di investimenti, con positive ricadute sul piano occupazionale. E' altrettanto evidente che a queste sfide le Regioni debbano approdare ad armi pari, attese le notevoli sperequazioni finore determinate, in danno delle Regioni del Mezzogiorno, dal finanziamento statale sulla base del criterio della cosiddetta spesa storica. E appare necessario, per il buon esito della riforma, individuare le materie di riserva statale, tra le quali a mio avviso andrebbero ricomprese oltre che difesa e giustizia anche sanità e istruzione. E comunque i livelli essenziali dei servizi e delle prestazioni, con relativo ed effettivo finanziamento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA