Aulab, la scalata della start-up dell'hi-tech Financial Times: «Tra le migliori in Europa»

Aulab, la scalata della start-up dell'hi-tech Financial Times: «Tra le migliori in Europa»
4 Minuti di Lettura
Sabato 8 Aprile 2023, 08:09

 La Coding Factory Aulab è risultata tra le prime dieci realtà europee nel settore "Education and social services" e occupa il 212° posto tra le 1.000 migliori aziende d'Europa. Aulab, nasce nel 2014, fondata da Davide Neve e Giancarlo Valente, è una azienda innovativa attiva nell'edutech, specializzata in corsi di programmazione e sviluppo software. La sua sede principale è a Bari con 60 persone fra dipendenti e consulenti e dal 2019 c'è un team anche in Spagna. Nel 2016 Aulab ha lanciato Hackademy, coding school che, in soli 3 mesi, con un metodo registrato in tre fasi (play, work , accelerate) consente a chiunque di poter intraprendere una carriera da Full stack developer junior (sviluppatore), figura molto richiesta dalle aziende. Aulab opera anche nell'ideazione, progettazione, sviluppo e commercializzazione di siti web, piattaforme informatiche e applicazioni software, offre anche spazi di co-working. Con più di 10mila studenti formati, Aulab è attiva in Italia e in Spagna. La società, a ottobre 2022, è stata acquisita dal Gruppo Multiversity, leader in Italia nel mercato dell'e-learning per numero di studenti iscritti. Ultimamente è stata riconosciuta per la prima volta nella classifica del Financial Times che indica le società a più rapida crescita in Europa. La Coding Factory Aulab è risultata tra le prime dieci realtà europee nel settore "Education and social services" e occupa il 212° posto tra le 1.000 migliori aziende d'Europa.

Il riconoscimento

Un riconoscimento che il Ceo, Davide Neve ha gradito molto naturalmente. «È il frutto di un duro lavoro. Questi riconoscimenti vengono considerati, dagli "startappisti" come vanity metrics (misuratori di successo di strategie o profili, ndr), in realtà quando escono comunicazioni di questo tipo si tratta di una sorta di riconoscimento del lavoro fatto. Quello che è accaduto con gli articoli che hanno ripreso la classifica del Financial Time, ci ha permesso anche di raccontarci meglio all'esterno, di farci conoscere da una platea più vasta». Chiaramente il maggior numero di clienti di Aulab è costituito da studenti. «Abbiamo due categorie - precisa Davide Neve - gli "smanettoni" e i sottoccupati.

In pratica un target che è da qualificare o riqualificare. Noi lavoriamo con i rider di Glovo per esempio. Il 75% dei nostri studenti proviene dai settori dell'abbigliamento, dell'artigianato e della ristorazione. Nell'ambito della qualifica professionale permettiamo a commessi, camerieri e cameriere di acquisire, attraverso il nostro corso, delle competenze che consentano loro un cambio di carriera, che li porti ad avere un lavoro stabile per i prossimi 50 anni e quindi di avere la possibilità di contrarre un mutuo, mettere su famiglia, insomma un cambio di vita». Con il 2023 Aulab punta sull'intelligenza artificiale, arricchendo l'offerta formativa, avvicinando al mondo del digitale anche i profili umanistici. Da aprile prende il via la prima edizione della Masterclass in Conversation Design.

«L'aspetto peculiare della nostra realtà dichiara ancora il Ceo di Aulab - è che è collegata direttamente al mercato del lavoro. Oggi c'è una disconnessione fra formazione, diciamo classica e mondo del lavoro. È difficile formare o riformare i programmi anche dal punto di vista ministeriale, perché il mondo del lavoro cambia in maniera velocissima. Abbiamo individuato un gap di mercato che si era creato. Stiamo parlando di 100mila risorse che sono richieste dal mercato italiano. E allora noi le formiamo attraverso un programma specifico ma anche generalista e in 3 mesi diamo quella formazione che è la base necessaria per andare a lavorare nelle aziende che in questo momento richiedono questo tipo di figure». Per seguire un corso di Aulab non è quindi necessario avere un profilo Stem. «Si può anche partire da zero, col nostro programma. Anche avendo conseguito una maturità scientifica o classica sottolinea Neve - l'elemento distintivo diventano le soft skills che vengono valorizzate. Abbiamo un sistema di carrier advisor che supporta i ragazzi nel match fra domanda e offerta. Un carrier service che consente allo studente, dall'on boarding fino all'out boarding (inizio - fine corso) di avere a disposizione persone che ti formano e successivamente poter lavorare nelle aziende». Ovviamente il corso ha i suoi costi, ma le prospettive di lavoro sembrano buone. «Il costo del corso principale è di 4500 euro e dura 3 mesi. Abbiamo diverse scontistiche e formule finanziarie per far accedere chiunque».

© RIPRODUZIONE RISERVATA