Ha ucciso la moglie, poi ha chiamato i carabinieri. L'ennesimo femminicidio è avvenuto in una frazione di Battipaglia, in provincia di Salerno, all'interno dell'abitazione della coppia. La vittima aveva 38 anni, il suo corpo è stato trovato riverso e insanguinato: visibile e probabile causa della morte una coltellata infertale alla gola, anche se si attende l'autopsia per accertare se la donna sia stata colpita anche in altro modo. Al momento del delitto i due figli della coppia, di sette e nove anni, non erano nella villetta della frazione Lago, che dista una manciata di chilometri dal centro di Battipaglia, popoloso centro costiero del Salernitano noto per il turismo e la ristorazione, ma soprattutto per la florida produzione delle mozzarelle di bufala.
Femminicidio a Battipaglia, la ricostruzione
C'è chi sostiene che l'uomo avrebbe di proposito fatto uscire i figli per non assistere alla lite finita nel femminicidio.
Le altre violenze
Oggi, sempre in Campania, un altro caso di violenza familiare di natura però completamente diversa. A Calvizzano, in provincia di Napoli, sono stati trovati nella loro casa i cadaveri di due anziani, marito e moglie, entrambi gravemente malati, morti per colpi d'arma da fuoco. L'ipotesi è quella di un omicidio-suicidio nato dalla solitudine e dalla disperazione.
Appena una settimana fa, invece, i funerali di Melissa Leo, uccisa il 6 settembre scorso nel Trapanese dall'ex convivente Angelo Reina, che poi si è tolto la vita. Per rafforzare gli strumenti giuridici contro la piaga della violenza sulle donne la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso nei giorni scorsi di adottare la procedura d'urgenza chiesta dal governo per l'esame e l'approvazione del disegno di legge sulla violenza di genere e domestica. Ciò, ha spiegato la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, significa che entro il prossimo mese il testo andrà in Aula per l'approvazione, grazie a un impegno bipartisan «che consentirà di superare le criticità applicative di un impianto normativo già molto rigido, quello costituito dal Codice rosso, e di inserire nuove norme per contrastare con maggiore efficacia la violenza di genere e quella domestica».
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