Terremoto Marocco, la faglia tra la placca africana e eurasiatica: così si è compressa la catena dell'Atlante

Il terremoto è il più grande registrato nella storia moderna del Marocco, avendo superato nelle stime il terremoto di Meknes del 1755

Terremoto Marocco, la faglia tra la placca africana e la placca eurasiatica e la Tripla Giunzione delle Azzorre: cosa sappiamo
Terremoto Marocco, la faglia tra la placca africana e la placca eurasiatica e la Tripla Giunzione delle Azzorre: cosa sappiamo
di Marco Prestisimone
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Sabato 9 Settembre 2023, 15:39

Un terremoto di magnitudo 7.0 ha colpito la regione di Marrakesh-Safi in Marocco. Il terremoto ha avuto un epicentro situato a 71,8 km a sud-ovest di Marrakech, vicino alla città di Ighil. Il bilancio provvisorio è di 632 vittime, la maggior parte delle quali fuori da Marrakech. Danni diffusi in tutto il Paese: danneggiati edifici e monumenti storici della città oltre che le mura che risalgono al 1120. Il sisma è stato avvertito anche in Spagna, Portogallo e Algeria.

La faglia

Il Marocco settentrionale si trova vicino al confine tra la placca africana e la placca eurasiatica. Chiamata anche zona di faglia e zona di frattura, è una faglia sismica importante nell'Oceano Atlantico centrale a ovest dello Stretto di Gibilterra. È il prodotto dell'interazione tra le placche africana, eurasiatica e iberica. Questa faglia ha prodotto per esempio il grande terremoto del 1755 a Lisbona.

La catena dell'Atlante

Il terremoto in Marocco è avvenuto lungo la catena montuosa dell'Atlante, con un movimento di compressione generato dalla spinta della placca africana verso quella europea. «È un terremoto che fa parte della sismicità che caratterizza tutti i monti dell'Atlante», ha detto il sismologo Carlo Meletti, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I monti, che separano il deserto del Sahara dall'oceano Atlantico, sono stati lo scenario di un altro terremoto di magnitudo 5,8, avvenuto nel 1960 ad Agadir, nel Sud del Marocco, e che fece circa 15.000 vittime. «Il terremoto di oggi è avvenuto sullo stesso asse», ha detto ancora Meletti. «I monti dell'Atlante sono una delle due zone del Marocco a maggiore sismicità. L'altra si trova lungo la costa mediterranea, dove nel 1624 a Fez è avvenuto un terremoto devastante», ha detto ancora il sismologo. La catena montuosa è caratterizzata da un movimento di compressione nord-sud. Vale a dire che a sud si trova la placca africana, «un continente che si muove quasi come un unico oggetto» e la cui spinta verso nord interagisce con la placca europea e ha generato la catena dell'Atlante, con un movimento di tipo compressivo.

 

La geologia

L'estremità occidentale dell'AGFZ, la tripla giunzione delle Azzorre, è il punto d'incontro tra le placche nordamericane, africane ed eurasiatiche.

La maggior parte della sismicità in Marocco è legata al movimento lungo il confine della placca, con il rischio sismico maggiore nel nord del paese, vicino al confine. Nel 2004, Al-Ḥoseyma fu colpita da un terremoto di magnitudo 6.3 che ha ucciso 628 persone, con 926 feriti. Un terremoto di magnitudo 7.3 colpì la vicina Algeria nel 1980 uccise 2.500 persone.

 

Il perimetro di 400 chilometri

Uno sciame sismico di centinaia di scosse, durante la notte, è stato registrato dall'Istituto nazionale di geofisica (Ing) del Marocco dopo la scossa di magnitudo 7 sulla scala Richter che ha colpito la zona a sud-ovest di Marrakech. Secondo Nasser Jebbour, capodivisione dell'Ing, l'area colpita ha un perimetro di almeno 400 chilometri, nella provincia di Al Hazoud, dove sorgono i villaggi berberi, ai piedi dell'Atlante. Ed è qui che a partire delle prime ore dell'alba si cominciano a contare i danni, ora che i soccorritori sono riusciti a raggiungere anche le zone più impervie della catena montuosa, vicino alla cima del Toubkal.

Profondità ed epicentro

Il terremoto è il più grande registrato nella storia moderna del Marocco, avendo superato nelle stime il terremoto di Meknes del 1755, con magnitudo compresa tra il 6,5 e il 7,0. Si è verificato a una profondità di 18,5 km, secondo lo United States Geological Survey (USGS), mentre l'agenzia sismica del Marocco ha riportato una profondità focale di 8 km e una magnitudo di 7,2. Secondo il Centro Sismologico Europeo-Mediterraneo, è stata avvertita anche in Portogallo, Spagna, Mauritania, Algeria, Sahara Occidentale e lungo la costa dello Stretto di Gibilterra. I testimoni hanno detto che la scossa è durata circa 20 secondi. Una scossa di assestamento di magnitudo 4.9 si è verificata 19 minuti dopo la scossa principale.  

La rottura della faglia

Secondo l’USGS, il terremoto ha avuto un meccanismo focale che indica una faglia di spinta obliqua sotto l’Alto Atlante. La rottura si è verificata su una faglia obliqua-inversa con immersione ripida verso nord-ovest o su una faglia obliqua-inversa con immersione superficiale verso est. Si stima inoltre che l'area di rottura della faglia sia di 30 km per 20 km. Molte faglie trascorrenti e di spinta est-ovest e nord-est-sudovest si verificano nell'Alto Atlante.

I precedenti

Dopo lo shock per la violenza del sisma, il più forte finora registrato dopo quello del 2004 di magnitudo 6.3 ad Al Hoceima (nord-est di Rabat) e quello degli anni '60 che distrusse Agadir con una magnitudo di 5.7 (causando 12.000 morti), Marrakech alza il velo sulla fragile cinta di mura, sbriciolata in più punti, sulla medina con le case di sabbia, sul sistema di soccorso che fatica a raggiungere i vicoli più stretti. È solo dopo il canto del muezzin, alle 5 del mattino che si smorza il suono delle sirene, sottofondo di tutta la notte. Ed è a partire dalle 6 che nel cielo di Marrakech tornano a volare gli aerei con la riapertura dello scalo. Ighil, il villaggio dell'epicentro, ha seimila abitanti; gli oltre 3 milioni di Marrakech sembravano molti di più, fuori dalle loro case, dove hanno passato la notte.

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