Ordinanza anti-fuga: vietato spostarsi dal proprio Comune. Emiliano: stop all'esodo al Sud. Salentini bloccati in Montenegro

Controlli della polizia
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Domenica 22 Marzo 2020, 19:21 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 10:48
Una nuova ordinanza anti-fughe verso il Sud per contenere l'emergenza coronavirus. Il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese stringono le maglie allo scopo di contenere l'epidemia del Covid-19.  E all'indomani del nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che rallenta la produzione delle imprese italiane non considerate strategiche nella produzione, emanano un'ordinanza che vieta di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui ci si trova.
Dunque da oggi è vietato a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. La misura resterà in vigore fino a nuova ordinanza.

A trasferire preoccupazione di nuovi esodi verso il Sud è stato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha segnalato proprio al presidente del Consiglio Conte il rischio che dopo la chiusura delle attività produttive potesse registrarsi un nuovo massiccio esodo, rischioso per la diffusione dell'epidemia,  dal Nord verso le regioni del Mezzogiorno come accaduto due settimane fa quando, per decreto del presidente Conte, l'itera Italia considerata zona rossa.

EMILIANO: «CONDIVIDO LA SCELTA»
«Da questo momento è vietato ogni spostamento dei cittadini dal Comune ove attualmente si trovano. Lo ha deciso il Governo e condivido questa scelta», lo scrive su facebook il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. «Nessun presidente di Regione - prosegue - può bloccare i confini della propria regione alla libera circolazione dei cittadini e nessun presidente può disporre lo schieramento dell'Esercito all'entrata del proprio territorio, perché quella è una competenza esclusiva dello Stato. Da presidente della Regione Puglia attraverso il ministro degli Affari regionali Boccia, avevo richiesto al Governo di intervenire e siamo stati ascoltati. Per evitare l'esodo verso le Regioni del Mezzogiorno dei lavoratori delle aziende che chiuderanno in virtù del nuovo decreto firmato dal presidente Conte, in vigore da domani, i ministri della Salute e dell'Interno hanno già adottato congiuntamente un'ordinanza che vieta di spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello in cui si trovano attualmente, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta necessità, per motivi di salute. Tutti restano dove sono e non si possono più muovere». Infine l'appello a «restare a casa, perché le nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus comporteranno sacrifici enormi per l'economia del nostro Paese e non dobbiamo vanificarle con condotte irresponsabili che costituiscono reato».

FAMIGLIA SALENTINA BLOCCATA IN MONTENEGRO
Un panettiere leccese di 39 anni, Gianni Dell'Anna, da due settimane è bloccato in Montenegro, a Podgorica, dove lo scorso 27 febbraio si era recato insieme alla moglie Fortunata, originaria del Montenegro, e al figlioletto di un anno, per andare a trovare il suocero in fin di vita. L'uomo si è poi trovato nella morsa delle misure adottate dalle autorità contro la diffusione del coronavirus. «Sto vivendo un incubo - racconta l'uomo al telefono -. Da due settimane sto cercando in tutti i modi di rientrare in Salento, ma qui hanno interrotto ogni collegamento aereo e marittimo con l'Italia. Sono preoccupato perché in Salento ho lasciato gli altri miei tre figli, tutti di minore età, a casa di mia cognata. Senza contare che comincio ad avere problemi anche con i soldi perché qui è diventato difficile poter prelevare dagli sportelli bancari automatici. Ho cercato di mettermi in contatto con le autorità italiane, ho scritto anche al sindaco di Lecce Carlo Salvemini, ma ad oggi non ho ancora avuto risposta. Non so più come muovermi». 
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