«La polizia ungherese ha tolto i blocchi e nel campo di Rozske è il caos. I profughi hanno iniziato a camminare nei campi e sulle strade circostanti». Lo riferiscono all'Ansa responsabili dei volontari che hanno allestito la tendopoli nell'area a circa un chilometro dal "muro" voluto da Viktor Orban.
Intanto avvisi choc sono comparsi ad Asotthalom, al confine tra Ungheria e Serbia: un manifesto incollato alle stazioni dei bus mette in guardia dal «rischio contagio dalle malattie dei migranti». L'avviso contiene due foto. In una dei medici con protezioni anti infettive trasportano una persona morta in barella. Nell'altra si vede un braccio devastato da piaghe.
«Non toccate gli oggetti lasciati dai migranti: vestiti, abiti, scatole di conserve e anche bottigliette d'acqua.
I migranti portano malattie e rischiate di essere contagiati», recita l'inquietante avviso. Si avvertono i cittadini che nel caso avessero toccato senza guanti di protezione questi oggetti e dopo qualche giorno si presentino sintomi come «diarrea, vomito, esantemi sul corpo», di recarsi immediatamente da un medico. L'avviso è siglato dalle autorità del Consiglio municipale, dove è al potere Jobbik, il partito di ultradestra antisemita e anti Ue, e anche dal locale rappresentante del governo centrale di Budapest.
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