In Puglia la preside coraggio: «La scuola deve ascoltare di più»

In Puglia la preside coraggio: «La scuola deve ascoltare di più»
di Luana PRONTERA
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Domenica 14 Aprile 2024, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 21:42

Una lady di ferro innamorata dei suoi ragazzi. È questo il ritratto di Eugenia Carfora, Dirigente dell’Istituto Superiore “F. Morano” di Caivano, tristemente nota per essere la più grande piazza di spaccio d’Europa, Ospite ieri sera a Corsano, nel Capo di Leuca. Da 17 anni la professoressa lotta contro la dispersione scolastica in favore di una scuola sempre aperta (anche di notte). Non ha mai accettato che gli alunni non si presentassero a scuola. Li ha presi ad uno ad uno ed ha imposto delle regole per trasformare luoghi di degrado in presidi di bellezza e legalità.

Il racconto della preside

«La scuola è il centro» afferma la Preside coraggio. «Tutto può capitare lì dentro.

L’idea, il sogno, la possibilità di salvarsi. La scuola di oggi dovrebbe essere un po' più silenziosa e ascoltare di più. Attraverso il silenzio si insegna tantissimo. Alcuni dei miei ragazzi sono entrati nella scuola che sembravano senza speranza e sono diventati esempio di riscatto. Se si scava, in ognuno, si può trovare qualcosa di fantastico ed è questo che dobbiamo fare ogni giorno. Inoltre, la scuola dovrebbe essere esclusa dal discorso politico perché appartiene a tutti, non può essere lasciata sola e deve continuare anche dopo l’aula» sottolinea la preside coraggio. Durante l’incontro realizzato dall’associazione Idee a Sud Est, di concerto con l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Corsano e la Comunità Emmanuel, nell’ambito del progetto “In-dipendenti Corsano2024” sono intervenute diverse personalità.

Il sindaco Raona

«Quando parliamo di legalità dobbiamo sapere che non è un termine soggetto a libera interpretazione. La legalità è il rispetto per le regole, vale per tutti » ha affermato il sindaco di Corsano Biagio Raona. «La legalità conviene. Con noi è presente il baby sindaco Nicolò Caracciolo e tutto il consiglio dei ragazzi che non giocano a fare i grandi ma fanno esercizio di democrazia» ha aggiunto Fernando Simone, dirigente dell’istituto comprensivo. «Dobbiamo scendere dal piedistallo e allontanarci dal linguaggio che allontana. I leader educativi devono porsi delle domande scomode» così Chiara Vantaggiato, dirigente del IISS Salvemini di Alessano. E poi ancora, il parroco William Del Vecchio: «Dobbiamo partire dalla speranza che significa avere gli occhi per il bello».

«Il "Decreto Caivano" risponde alla logica pan-penalistica, aumentando le pene di reati già, esistenti o prevedendo l'introduzione di nuovi reati o di nuove misure di prevenzione. Una logica più repressiva che preventiva. Molto meglio l'attività della Dirigente che i ragazzi li riporta a scuola uno per uno» ha sottolineato Roberto Tanisi, già presidente del Tribunale di Lecce commentando la norma. « Quando sono arrivata a scuola era tutto distrutto con siringhe ovunque. Mi sono messa a pulire. Era un posto considerato il più brutto del mondo mentre io volevo che diventasse quello più bello». Un racconto commosso e lucidissimo, quello della preside coraggio che alla domanda “quale parola bisognerebbe cancellare dal vocabolario” postagli dal coordinatore dell’incontro, l’avvocato Carlo Ciardo, risponde: “la rassegnazione” e ai ragazzi ha detto: «Non abbandonate mai la scuola e quando diventerete dei professionisti andate voi stessi nelle scuole ed indicate ai più giovani la strada per diventare uomini e donne libere».

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