Ex Ilva, il governo prepara le misure a tutela dell'indotto. L'ira degli autotrasportatori: pagateci le fatture

Mercoledì 24 Gennaio 2024, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 22:03 | 1 Minuto di Lettura

L'ira degli autotrasportatori

"Garantire la liquidità dei crediti e delle fatture scadute alle imprese dell'autotrasporto dell'indotto, ancor prima che si concretizzi il rischio che la gestione dell'ex Ilva passi in amministrazione straordinaria". E' quanto chiede Casartigiani Puglia attraverso una lettera inviata oggi ai ministri Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del Lavoro, Marina Calderone. Gli autotrasportatori hanno deciso che rimarranno in assemblea, alla portineria C dello stabilimento di Taranto, "fino a quando non verranno saldati tutti i crediti e le fatture". Secondo il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia è "inammissibile che la fine e la chiusura dello stabilimento venga attribuita ai lavoratori dell'indotto che nell'ultimo mese hanno fermato i lavori: Se siamo giunti a questo punto è solo unicamente colpa dell'amministrazione delegato".

"Non accettiamo - tuona Castronuovo - che ci vengano addossate delle responsabilità e delle colpe inesistenti. Gli autotrasportatori e i lavoratori dell'indotto hanno prestato servizio, fino al mese scorso, pur anticipando ingenti somme di denaro che non sono ancora state restituite". Il coordinatore di Casartigiani Puglia rimarca "la disperazione in cui vivono le tante famiglie, negli ultimi anni, coinvolte nella vertenza ex Ilva: Non è possibile - conclude - che in un Stato democratico e di diritto, come l'Italia, vengano totalmente ignorati i diritti costituzionali delle piccole imprese. Siamo stanchi di essere considerati la ruota del carro".

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