Mercato libero, smart city e meno trasferimenti dal Comune: la “cura” di Marchionna per la Multiservizi

Una protesta dei dipendenti di fronte alla sede della Brindisi Multiservizi
Una protesta dei dipendenti di fronte alla sede della Brindisi Multiservizi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Giovedì 14 Dicembre 2023, 05:00

È quasi tutto incentrato sulla Multiservizi il lavoro svolto sul bilancio di previsione 2024, che approderà nel consiglio comunale fissato in prima convocazione per il 21 dicembre ed in seconda convocazione per il 27 dicembre.

Stop alla creatività finanziaria

Le uscite correnti, ha sottolineato infatti il sindaco Giuseppe Marchionna nella seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Lavori pubblici tenutasi ieri, dovranno corrispondere alle entrate correnti mentre le uscite in conto capitale dovranno corrispondere alle entrate in conto capitale. «Evitando quindi - ha sottolineato - elementi che, eufemisticamente, qualcuno ha definito di creatività finanziaria». Nel documento finanziario, ha aggiunto Marchionna, non sono state inserite entrate ancora “aleatorie” come il milione di euro promesso dal governo a fronte della firma dell’accordo per la rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale ma anche come la vendita della scuola Camassa nell’ambito del Progetto Opa Studentati di Invimit, l’alienazione dei beni comunali come la piscina di Sant’Elia e diverse altre opzioni messe in campo dall’amministrazione Marchionna.

L'handicap del ticket aeroportuale

Non solo. «Partiamo - ha ammesso infatti il sindaco - con un handicap obiettivo: quello dovuto al fatto che, per un atto di indirizzo politico, la maggioranza ha deciso di non applicare il ticket aeroportuale. Il che si configura immediatamente con un meno due milioni e 600mila euro nelle entrate correnti». Da qui la necessità di concentrare la maggior parte degli sforzi proprio sulla Brindisi Multiservizi che, solo per il personale, rappresenta per il Comune di Brindisi un costo di 5 milioni di euro all’anno. «Da questo punto di vista abbiamo ipotizzato, perché si sta elaborando e avremo al massimo entro lunedì il nuovo piano industriale, il punto fondamentale è che è necessario e non è possibile fare diversamente ridurre i trasferimenti, gli affidamenti, ordinari dal Comune alla Bms tentando di invertire la tendenza degli ultimi anni, perché senza alcuna vena polemica tutti sappiamo come è andata avanti la società negli ultimi dieci anni».

Più incassi, meno spese

L’idea di fondo, ha detto, «è quella di avviare, per Bms, un processo che non può che essere in prospettiva, perché nessuno può immaginare che con uno schiocco di dita si possa cambiare un percorso aziendale che va in una certa maniera da almeno una dozzina di anni. E attraverso questo tipo di schema, il ragionamento che abbiamo fatto è quello di individuare in Bms la struttura di proprietà comunale attraverso cui avviare l’entrata della città complessivamente intesa in quella che viene definita l’epoca delle smart cities».

Questo, nella pratica, si tradurrà innanzitutto in un investimento relativo alla gestione dei parcheggi che, grazie ad appositi sensori, diventeranno “intelligenti”.

Il rischio scioglimento

Ma il primo problema da risolvere, ha denunciato Marchionna, è che «negli anni, la società ha trattenuto, anche nel periodo in cui i contributi Covid potevano garantire il pareggio di bilancio, la quota dovuta al Comune relativa all’incasso dei parcheggi». In sostanza, Bms ad oggi deve al Comune di Brindisi tre milioni di euro. «Ora capite benissimo - ha detto - che in queste condizioni una scelta va fatta. E la scelta è quella di non mandare a casa nessuno, dobbiamo prendere delle decisioni coraggiose. Anche perché il primo anno è già in perdita, il secondo anno, questo, è ancora in perdita, se nel 2024 Bms dovesse risultare ancora in perdita, nessuno di noi ci potrà fare niente, perché la legge impone lo scioglimento della società partecipata».

Il nuovo piano industriale

Da qui la strategia prevista dalla bozza di bilancio ed inserita nel piano industriale che sarà consegnato lunedì e che, una volta approvato, darà al consiglio comunale la possibilità di ripianare le perdite relative al 2022 e ricapitalizzare la società con circa 700mila euro. Il piano prevede innanzitutto che la Brindisi Multiservizi lavori non solo per conto del Comune ma anche per terzi nella percentuale massima consentita, vale a dire il 20 per cento. Per quanto riguarda i parcheggi, con una concessione di servizio, il Comune chiederebbe alla società solo il 5 per cento degli incassi che, per il 2024, sono previsti (a fronte dell’investimento nella sensoristica) in raddoppio rispetto all’anno precedente, dunque due milioni e 400mila euro. Per il 2025 è previsto invece un incasso di tre milioni e mezzo di euro e per il 2026 di quattro milioni e mezzo. Tutto questo senza aumentare il numero degli stalli blu né il loro costo.

L'azzeramento delle bollette

A questo si aggiunge un partenariato pubblico-privato con A2A per l’installazione di pannelli fotovoltaici su scuole ed edifici di proprietà comunale, che prevede per il 2024 l’avvio dell’operazione su 25 edifici scolastici e che consentirebbe di azzerare le bollette del Comune, portare - tra installazione e manutenzione - qualche centinaio di migliaia di euro e creare il know how perché Bms abbia la possibilità di lavorare nel mercato in questo settore. Queste entrate, tra parcheggi, fotovoltaico ed in generale lavoro per conto terzi, dovranno compensare la riduzione dei trasferimenti da parte del Comune, con l’azzeramento in particolare nei settori beni monumentali, canile e parcheggi. In quest’ultimo caso, infatti, era il Comune a coprire i costi del servizio, a cominciare dagli stipendi, con circa 600mila euro mentre dal 2024 la società dovrà coprire le spese con gli incassi. A questo si aggiunge una drastica riduzione nei settori trasporti, supporto amministrativo e segnaletica stradale. Questo, secondo l’amministrazione, dovrebbe riequilibrare la società e rendere le sue attività economicamente sostenibili.

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