Fuori la tradizionale questua per la raccolta fondi da destinare alla festa patronale a Torre Santa Susanna, al suo posto arriva la lotteria locale con premi in palio. L’idea del parroco don Antonio Carrozzo ha diviso il paese tra chi crede si possa raggiungere l’auspicata somma di 50mila euro e chi rimpiange la tradizionale questua con busta chiusa.
Il biglietto costerà 5 euro, pare ne saranno stampati 10mila, tra gli acquirenti ci sarà il fortunato vincitore di una crociera, il resto dei soldi raccolti sarà a disposizione della parrocchia e del comitato feste presieduto sempre dal parroco, per l’organizzazione della festa patronale del prossimo 10 e 11 agosto in onore della protettrice santa Susanna. Un’organizzazione partita in largo anticipo tanto da avere già un programma in via di definizione: il 10 agosto per i festeggiamenti civili ci sarà la cantante Arisa mentre per il giorno dopo è previsto il Gran Concerto Bandistico città di Squinzano. E poi ancora le luminarie, le bande musicali, i fuochi pirotecnici senza trascurare i festeggiamenti religiosi con la tradizionale processione con la statua della santa Patrona e le sue reliquie. Festeggiamenti tanto sentiti dalla comunità torrese ma che quest’anno fanno discutere per le modalità di raccolta dei fondi. D’altronde anche la precedente modalità di raccolta aveva la particolarità della cosiddetta “busta” che veniva distribuita ai nuclei famigliari per poi essere raccolta successivamente, in forma anonima. Un’innovazione rispetto alla più tradizionale cosiddetta sottoscrizione, come avviene un po’ in tutte le comunità.
Come funziona la lotteria
A quanto pare però quella della busta si era rivelata una questua poco redditizia dal momento che proprio l’anonimato aveva legittimato molte famiglie a donare pochi spiccioli.
Tanti comuni si organizzano, oltre che per mantenere l’identità storico-culturale locale, anche nell’ottica della promozione territoriale attraverso varie iniziative pur di diventare attrattori fuori dai confini provinciali. E chissà che l’iniziativa di don Antonio non sia adottata anche da altre comunità sempre in bilico tra la volontà di raggiungere gli obiettivi sperati e le poco allettanti condizioni legate alle economie, all’interno delle quali dovrebbe ricadere anche l’impegno delle varie amministrazioni. Susanna da Roma, nipote dell’imperatore Diocleziano che ne ordinò la decapitazione perché fervente cristiana. La condanna fu eseguita l’11 agosto del 294. Da allora, nella stessa data si commemora.
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