Multiservizi tra crisi e resa dei conti: Marchionna scrive alla Procura e l'opposizione chiede l'audizione di Palasciano in commissione

L'ultima protesta dei lavoratori di fronte alla sede della Brindisi Multiservizi
L'ultima protesta dei lavoratori di fronte alla sede della Brindisi Multiservizi
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Lunedì 11 Settembre 2023, 05:00

Nel conflitto tra il sindaco Giuseppe Marchionna e l’amministratore unico uscente della Brindisi Multiservizi Giovanni Palasciano si inserisce l’opposizione, che accusa l’amministrazione di immobilismo e torna a chiedere non solo l’audizione di Palasciano in commissione ma anche il ripiano tout court, e non spalmato su cinque anni, della perdita registrata dal bilancio consuntivo 2022.

Lo scontro istituzionale

Nelle scorse ore, infatti, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica nel quale sostiene di essere stato costretto, a causa del comportamento del primo cittadino, che avrebbe tagliato gli affidamenti ed evitato di dare mandato di pagare fatture già emesse, a non pagare contributi previdenziali e trattenute fiscali, accusando Marchionna di avere messo in atto un vero e proprio piano per liberarsi di lui. Accuse alle quali il primo cittadino risponderà nelle prossime ore con una dettagliata memoria che sarà inviata, anche questa, alla Procura della Repubblica, di fronte alla quale si è spostato lo scontro tra i due.

L'opposizione

Scontro rispetto al quale la minoranza chiede chiarezza. «La società Brindisi Multiservizi - sottolinea il segretario cittadino e capogruppo del Pd Francesco Cannalire - rappresenta uno snodo importante per il Comune di Brindisi. Soprattutto in questo momento le sorti della Bms e delle finanze del Comune sono legate a doppio filo. La crisi di liquidità che ha la società in questi mesi deve essere risolta con determinazione. Davanti a questa criticità, per noi risulta incomprensibile l’inerzia dell’amministrazione comunale. Per questo abbiamo chiesto più volte di convocare l’amministratore unico Palasciano sia in capigruppo che in commissione bilancio ma la maggioranza ha evitato il confronto».

Le richieste

La Multiservizi, prosegue Cannalire, «dopo una importante ristrutturazione e razionalizzazione della spesa promossa durante la scorsa amministrazione può diventare una risorsa importante. Purtroppo l’aggravio dei costi dovuti alla congiuntura economica ha frenato le prospettive positive che si stavano consolidando e per questo la società mediante un nuovo piano industriale potrà e dovrà essere rilanciata. Perciò, a nostro avviso, risulta fondamentale ripianare la perdita di esercizio 2022 con il fondo appositamente costituito dalla scorsa amministrazione comunale, per ridare serenità e prospettiva ai dipendenti messi duramente alla prova in queste settimane, e redigere un piano industriale di crescita e competitivo senza il macigno della dilazione del passivo, come vuole fare l’attuale amministrazione, che segnerebbe il lento declino della società».
Il segretario democratico ribadisce che «siamo e rimarremo fermamente contrari a soluzioni tampone che metterebbero a rischio la tenuta di Bms e, soprattutto, a spezzatini societari di qualunque specie. Auspichiamo che il nuovo amministratore unico, che sarà nominato in queste ore e che sembra avere esperienze consolidate in materia di gestione dei beni confiscati alla mafia, possa gestire la società in completa autonomia, senza i freni della politica, facendo quelle scelte che saranno necessarie per mettere in sicurezza l’azienda ed i posti di lavoro».

La conferenza dei capigruppo

Proprio questa mattina a mezzogiorno, in conferenza dei capigruppo, il sindaco Marchionna annuncerà il nome del nuovo amministratore unico, un commercialista non brindisino esperto in amministrazioni giudiziarie anche di società confiscate alla criminalità organizzata. Ed in quella occasione, l’ex candidato sindaco e consigliere di opposizione Roberto Fusco ribadirà la posizione già assunta nel consiglio comunale dell’11 agosto scorso. «La normativa civilistica - spiega - può consentire anche di spalmare le perdite in cinque anni e di frazionarle in più annualità ma se l’amministratore ti dice che le devi ripianare subito perché altrimenti manca la liquidità per assicurare la continuità aziendale, allora il socio deve farlo subito se non vuole mettere in crisi la società. A maggior ragione se Comune ha in bilancio un fondo per ripianamento perdite di oltre un milione. Se il sindaco lo non utilizza, vuol dire che intende mettere in crisi la società per motivi non comprensibili. Che potrebbero essere anche il giustificare il cambio di amministratore facendo leva sulle giuste proteste dei lavoratori e dei sindacati che seguono al mancato pagamento degli stipendi dovuto alla mancata immissione immediata di liquidità da parte del socio».

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