Antonia Brico, la vera storia della prima direttrice d'orchestra donna stasera in tv su Rai1: la famiglia d'origine e la vita privata

Antonia Brico, la vera storia della prima direttrice d'orchestra donna: la famiglia d'origine e la vita privata
Antonia Brico, la vera storia della prima direttrice d'orchestra donna: la famiglia d'origine e la vita privata
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Martedì 23 Aprile 2024, 13:35

La vera storia di Antonia Brico, prima donna a dirigere un'orchestra sinfonica e ad affermarsi a livello internazionale. La racconta il film di Maria Peters Sulle ali della musica, in onda stasera in tv, martedì 23 aprile, alle 21.30 su Rai 1. Scopriamo dunque qualcosa in più su Antonia Brico.

Sulle ali della musica, stasera in tv su Rai 1 la vera storia di Antonia Brico: trama, cast e dove è stato girato il film

Antonia Brico, chi era

Antonia Brico nasce a Rotterdam il 26 giugno 1902 e muore a Denver il 3 agosto 1989,  è stata una direttrice d'orchestra e pianista statunitense di origine olandese. Dell'infanzia di Antonia si sa pochissimo, solo due fatti che hanno segnato il resto della sua vita: primo, che pochi giorni dopo la nascita fu adottata dai coniugi Wolthuis, che le cambiarono il nome in Wilhelmina; secondo, che nacque a Rotterdam, ma all'età di cinque anni emigrò a Los Angeles, negli Stati Uniti, dove trascorse la maggior parte della sua infanzia e giovinezza.

Fin da piccola Antonia Brico nutrì una grande passione per la musica, così decise di combinare gli studi alla Technical High School di Oakland con le lezioni di pianoforte. Quando si diplomò nel 1919, la diciassettenne era già un'abile pianista e aveva già intrapreso la strada per quello che era sempre stato il suo sogno: dirigere un'orchestra.

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Il riconoscimento a Berlino

Nello stesso anno in cui le sue aspirazioni cominciavano a prendere forma, Brico scoprì di essere stata adottata e decise di rompere i legami con la sua famiglia. Dopo aver recuperato il suo nome originale, s'iscrisse alla University of California, Berkeley, dove studiò arti liberali. Durante gli anni dell'università la giovane lavorò come assistente alla direzione d'orchestra della San Francisco Opera. Dopo la laurea Brico decise di trasferirsi a New York, desiderosa di trovare il mondo musicale di cui voleva far parte.

Nel 1926, Antonia Brico tornò da dove era partita: in Europa. Ad Amburgo lavorò con un altro importante personaggio della musica dell’epoca, Karl Muck che in tutta la sua vita artistica accettò solo di occuparsi di un allievo: la sua apprendista, Antonia, con cui lavorò a stretto contatto per quattro anni. Fino a quando l’alunna fu in grado di camminare senza il maestro e si ritrovò sul podio di Berlino, prima donna a salire sul podio e a dirigere la Berliner Philarmonikere a raccogliere applausi, ammirazione e consensi.

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La carriera

Il più brusco stop per Antonia Brico e la sua storia arrivò in quella che considerava la sua patria: gli Stati Uniti. A dare voce al disagio di un intero mondo verso questa donna preparata e determinata che aveva rotto una regola non scritta ma valida da secoli (il direttore d’orchestra è uomo!) fu un famoso baritono. Al Metropolitan Opera house di New York, John Charles Thomas, allora acclamata voce lirica, non fece giri di parole, annunciando che non si sarebbe esibito di nuovo, diretto da Antonia Brico: “Io non mi faccio più dirigere da una donna!”. Uno sfogo a fine recita che divenne una sorta di sentenza sul futuro della prima direttrice d’orchestra del mondo. La quale, avendone già passate tante, fece quello che fanno le persone abituate a fronteggiare i rovesci del destino. In piena Seconda guerra mondiale, si stabilisce a Denver. È qui che Brico fonda la Women Strings Ensemble, vive e lavora. Alternando la direzione d'orchestra alle performance come pianista e alle lezioni di piano ai suoi studenti, continua a essere chiamata in tutto il mondo. Fino alla richiesta di dirigere la Japan Women's Symphony. Nel 1974, la sua alunna Judy Collins, pianista di fama mondiale, fa da consulente al documentario Antonia: A Portrait of a Woman. Il film, uscito nei cinema e mostrato nei festival di tutto il mondo, la riporta in auge. La chiamano a New York a dirigere la Brooklyn Philharmonic. La Columbia Records registra i suoi concerti. Muore a Denver nel 1989.

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La vita privata

Nel corso della sua vita in America incontrerà diverse persone che diventeranno speciali man mano che la storia procede, tra le tante c’è Frank Thomsen, un uomo ricco e attraente con molte connessioni nel mondo della musica. Sebbene sembrino piuttosto ostili l’uno all’altra, alla fine qualcosa sboccia tra i due e si innamorano. Questo crea grande confusione per Antonia, la quale verrà chiamata a scegliere tra due strade ben distinte: realizzare il suo sogno e cercare le sue vere origini in Europa o rimanere negli Stati Uniti insieme all’uomo che ama. La perseveranza, i sacrifici e il talento condurranno Antonia a raggiungere traguardi insperati e realizzare il suo più grande sogno.

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