Finti matrimoni per stranieri al prezzo di 7.000 euro, quattro arresti

foto di repertorio
foto di repertorio
2 Minuti di Lettura
Martedì 18 Maggio 2021, 14:23 - Ultimo aggiornamento: 16:18

Documenti falsi e matrimoni farlocchi per consentire a cittadini stranieri di restare in Italia. Ma anche un giro di prostituzione. Questi i business sui quali avrebbero puntato i due tarantini arrestati e condotti in carcere questa mattina dagli investigatori della squadra Mobile della Polizia di Taranto. I poliziotti hanno eseguito i provvedimenti restrittivi spiccati dal gip Francesco Maccagnano, su richiesta del pm Enrico Bruschi. Per altre due indagate sono stati disposti gli arresti domiciliari e per altri due inquisiti il divieto di di dimora. Questa ultima misura è stata disposta per un cittadino marocchino di 52 anni e una consulente del lavoro. Nove gli indagati a piede libero. Le accuse, contestate a vario titolo, sono quelle di concorso in favoreggiamento alla permanenza di cittadini stranieri nel territorio italiano, false dichiarazioni, favoreggiamento personale, truffa e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Gli arresti

Nella rete della Polizia, questa mattina, sono caduti due tarantini di 36 e 52 anni per i quali è stata decretata la misura cautelare del carcere. Avrebbero messo in piedi una vera e propria organizzazione dedita, anche attraverso matrimoni fittizi, alla regolarizzazione di immigrati clandestini ed al favoreggiamento della prostituzione.

Le indagini

L'inchiesta della Polizia, coordinata dalla procura, ha preso il via nel 2017 dopo la denuncia di un giovane di nazionalità marocchina. L'uomo raccontò agli agenti dell'ufficio immigrazione della Questura di Taranto, di essere entrato in contatto, grazie ad un connazionale, con un tarantino che, dietro il pagamento di un compenso , assicurava il buon esito della pratica per regolarizzare la posizione in Italia, attraverso l'attestazione di un falso impiego, oppure attraverso un finto matrimonio con un'italiana, pagando 7.000 euro. Le successive indagini della Squadra Mobile hanno fatto scoprire lo sfruttamento di giovani italiane e straniere avviate alla prostituzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA