Dopo l'affossamento del ddl Zan avvenuto due giorni fa in Senato e la sollevazione in tutta Italia, la rabbia per alcuni ha lasciato il posto al vandalismo. E' successo a Taranto dove nella notte sono state imbrattate alcune chiese, viste come simbolo per eccellenza dell'opposizione al disegno di legge. La scritta con lo spray nero è comparsa sui muri della Concattedrale di Giò Ponti ma anche a Santa Maria del Galeso a Paolo VI.
Immediata la rimozione delle scritte e severa la condanna da parte dell'amministrazione comunale. L'assessore al Patrimonio del Comune di Taranto Francesca Viggiano con un video ha commentato su Facebook la vicenda. "Chi vandalizza, chi non rispetta i beni comuni non crea dibattito politico - ha detto - non costruisce la cultura del nostro Paese. Le piazze, le associazioni, i circoli e, soprattutto il Parlamento, sono le sedi deputate a dialogare e ad abbattere le barriere delle discriminazioni. Chi ha vandalizzato la facciata della concattedrale, subito ripulita, non lotta contro le discriminazioni, non può essere e non è un illuminato ma dimostra di avere il Medioevo nel proprio cervello".