Ex Ilva, gli operai dell'indotto all'ad Morselli: che abbiamo fatto di male per meritare questo?

Ex Ilva, gli operai dell'indotto all'ad Morselli: che abbiamo fatto di male per meritare questo?
di Domenico PALMIOTTI
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Martedì 6 Febbraio 2024, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 22:09

«Dottoressa, le aziende le vogliamo salvare? Lo stabilimento va avanti? Deve andare avanti? O dobbiamo fermarlo? Noi lavoriamo giorno e notte, che abbiamo fatto di male per meritare questo?». Sono alcune delle domande che un gruppo di operai dell’indotto di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, ha rivolto questa mattina, all’esterno della portineria imprese, all’ad Lucia Morselli che si è fermata a parlare con loro. Gli operai delle imprese sono infatti fermi da diversi giorni perché le ditte non sono pagate da Acciaierie e a loro volta non pagano i lavoratori.

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Sulla fabbrica e rivolgendosi agli operai, Morselli dice: «Sta producendo» ma voi «non venite a lavorare». «Ma siamo stati costretti, se non ci pagano, cosa andiamo a fare?» ha ribattuto un lavoratore a proposito delle attività ferme.

E ancora ha aggiunto un altro: «Con questa produzione non andiamo da nessuna parte. Siamo al minimo storico. Io lavoro qui da tanti anni». «Non lo vogliamo chiudere, ma per non chiuderlo, dobbiamo essere tutti dalla stessa parte» ha rilevato ancora l’ad Morselli. E agli operai che chiedevano insistentemente se si vogliono salvare le imprese dell’indotto, Morselli ha risposto di sì, altrimenti, ha sottolineato, «non salviamo nemmeno la fabbrica. Nessuno si salva da solo». E infine agli operai l’amministratore delegato di Acciaierie ha detto: «Anche noi come acciaieria speriamo che si trovi una strada comune. L’acciaieria non ce l’ha con voi e voi non ce l’avete con noi. Siamo la stessa cosa. Non c’è una contrapposizione».

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