Benzina e bibite quasi gratis: nuovi arresti nella Polstrada

Benzina e bibite quasi gratis: nuovi arresti nella Polstrada
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Venerdì 13 Aprile 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 08:29
Liquori, bibite e dolciumi. Ma anche litri e litri di carburante. Pagati al massimo sventolando una banconota da soli venti euro, a dispetto dei conti ben più sostanziosi. Oppure senza lasciare neanche quella.
Sono queste le contestazioni che ieri hanno portato al nuovo arresto di due agenti della Polizia Stradale, già coinvolti nei primi provvedimenti, poi revocati dal Tribunale del Riesame per il mancato rispetto di un termine procedurale, che hanno scombussolato la sezione della Polstrada a gennaio.
Gli arresti dei due, finiti ai domiciliari, sono stati eseguiti dagli agenti della Squadra Mobile, diretti dal dottor Carlo Pagano, in esecuzione dei provvedimenti restrittivi spiccati dal gip Benedetto Ruberto su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Carbone. 
La contestazione di concussione è piombata, in primo luogo sul capo di Alessandro Vozza, 54enne di Carosino, in servizio sino a gennaio nella sezione tarantina della Polstrada. Contro di lui le rivelazioni fatte da alcuni titolari di imprese costretti a ricevere le sue sgradite visite.
Gli imprenditori hanno raccontato di aver subito per molto tempo l’abitudine di quel poliziotto di rifornirsi presso le loro aziende pagando una minima parte di quello che portava via. Sintomatico, in questo senso, quanto sarebbe avvenuto in una impresa di carburanti nella quale il poliziotto infedele avrebbe fatto rifornimento, portando via ogni volta tra i settanta e i cento litri di carburante, pagando con quella banconota da venti euro. Analogo discorso per le altre vittime dai quali l’indagato avrebbe prelevato bevande, liquori e cassette di acqua minerale. 
 
Un menage che le vittime avrebbero subito in silenzio, temendo le ritorsioni degli agenti impegnati nei controlli stradali. Di qui l’arresto sulla base delle valutazioni che il gip ha fatto sulla posizione Vozza in ragione «del numero delle contestazioni a lui elevate e delle dichiarazioni rese dai soggetti in ordine alla sua perdurante abitudine di abusare della propria qualità per trarre indebiti e non dovuti vantaggi patrimoniali». Oltre a Vozza, il provvedimento restrittivo è stato spiccato per il pulsanese Pietro Galeandro, di 58 anni. 
Nell’ordinanza l’inquisito, risponde di una sola contestazione, ma il gip nel suo caso ha sottolineato «la sfrontatezza manifestata nel fatto che, dopo aver riacquistato la libertà, a distanza di qualche giorno, era tornato a porre in essere la condotta» per la quale era stato già arrestato.
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