Giochi, per ristrutturare lo stadio di Taranto potrebbero servire 15 milioni in più

Lo stadio Iacovone di Taranto
Lo stadio Iacovone di Taranto
di Domenico PALMIOTTI
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Domenica 25 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 19:27

Potrebbe arrivare anche sino a 15 milioni il costo aggiuntivo dei lavori di ammodernamento e riqualificazione dello stadio Iacovone di Taranto se si decidesse di alzare significativamente l’asticella degli interventi da fare in vista dei Giochi del Mediterraneo del 2026.

La stima

I 15 milioni sono al momento una stima di massima, mentre 28 milioni costituiscono al momento il dato certo di quello che si pensa di realizzare. Perché è vero che i progettisti della società pubblica Sport e Salute - fa capo al Mef - presenteranno nel giro di una settimana la prima progettazione dello Iacovone che sarà, così come si è concordato nella call tecnica di venerdì tra la stessa società, commissario dei Giochi e Comune di Taranto, ma è altrettanto vero che già dal confronto dell’altro ieri, man mano che la discussione prendeva piede, sono state avanzate, a livello di indicazioni, una serie di migliorie ulteriori.

Il sindaco

A ciò si aggiunga che il sindaco Melucci ha detto ai progettisti che vuole un impianto bello e il massimo possibile (si parla di uno stadio con una capienza non inferiore ai 20mila spettatori) ed ha già annunciato che se sarà necessario, chiederà al commissario Ferrarese uno sforzo economico in più. Che Ferrarese, a quanto pare, sarebbe anche disposto a fare, proprio perché si tratta di uno dei quattro impianti più importanti dei Giochi, cercando una soluzione che da un lato sia compatibile col plafond di risorse e dall’altro non crei troppi contraccolpi a danno di qualche altra opera. Sono 275 i milioni complessivamente assegnati al commissario e di questi, poco più di 167 già inseriti nel decreto, un Dpcm, che attende solo la firma del ministro Giorgetti per sbloccarsi, mentre hanno già firmato i ministri Fitto e Abodi. I 167 sono fatti dai 150 milioni dello stanziamento iniziale, più ulteriori 17 che vengono dai 125 che Governo e Parlamento hanno postato con la legge di Bilancio per il 2024, soldi, quest’ultimi, che saranno progressivamente assegnati per tranche. I 28 milioni per lo Iacovone sono compresi nei primi 167. E comunque, le valutazioni sulla maggiore spesa sono al momento premature perché prima bisogna decidere cosa eventualmente si vuol fare di aggiuntivo e migliorativo.

Gli esempi

Facendo degli esempi, se si parte dalle gradinate, le si demoliscono tutte, facendole nuove e che arrivano sul campo di gioco modello inglese, oppure si recuperano le fondazioni sottostanti, e in tal caso si farebbe una cosa parzialmente nuova. Già un intervento del genere ipoteca diversi milioni in più. Oppure si potrebbe fare quanto eseguito tempo addietro ad una delle due curve, cioè l’utilizzo delle stesse strutture portanti. In questo caso la spesa è stata modesta. Se invece si opta per demolire e rifare totalmente questa parte, avvicinandola al terreno di gioco e chiudendo i vuoti, questo costerebbe molto di più. E solo per una delle due curve. Attualmente, infatti, ci sono due possibilità: demolire solo l’anello inferiore della gradinata e demolire interamente la parte portante. Altro aspetto, la copertura dello Iacovone, già prevista dal progetto. Che si può fare con materiali che costano una determinata somma, anche questa variabile in funzione delle scelte, o anche green con pannelli fotovoltaici, e in tal caso si salirebbe ulteriormente di costo, ma sarebbe una scelta che servirebbe nel tempo. 
Altri elementi che premono sui costi sono i servizi, le sale a disposizione, le sedie delle tribune, l’impianto impianto di illuminazione. Tutto ha ovviamente un valore e un costo. 
I 28 milioni attualmente previsti, pur riconfigurando lo Iacovone e rinnovandolo, sarebbero poco più di un intervento basico. Ora, invece, tra il minimo e il massimo ballano, come detto, una quindicina di milioni. «Facciamo il top visto che ci siamo messi, non è che dobbiamo badare a spese proprio sullo stadio» avrebbe raccomandato il sindaco al commissario. 
Il punto è vedere, una volta individuati e quantificati gli interventi aggiuntivi, come rimodulare la spesa, dove prendere gli altri soldi, quali capitoli limare, quale impianto meno primario dello Iacovone reimpostare. Se ne capirà di più nelle prossime settimane. 
Lo step di partenza per eventuali aggiunte - che comunque appaiono scontate stando ai desiderata espressi nella riunione dell’altro ieri - è dato dalla presentazione che a breve effettuerà il team di Sport e Salute, già disponibile a recepire suggerimenti e integrazioni.

Ha detto l’ad di Sport e Salute, Diego Nepi Molineris, in una intervista a Quotidiano del 21 febbraio: «Non sarà solo una ristrutturazione ma anche un rifacimento. Diciamo al 50 per cento. Un’idea guida che ci ispira nel progetto? Più d’una: Taranto città dei due mari e la sostenibilità. Quando dico i due mari, immagino uno stadio che abbraccia e abbraccia la città allo stesso tempo. Uno stadio inclusivo dello sport, di chi lo frequenterà e della città. Un impianto che valorizzerà la storia dello sport a Taranto, dall’epoca degli spartani ai giorni nostri». E ora quella percentuale del 50 per cento indicata qualche giorno fa da Nepi Molineris potrebbe salire, richiedendo quindi una maggiore spesa. 

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