Eni: «Raffineria in regola
ora verifiche sui distributori»

Eni: «Raffineria in regola ora verifiche sui distributori»
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Venerdì 5 Gennaio 2018, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:41
 Eni conferma la bontà della produzione del gasolio. Con una nota smentisce l’ipotesi di un errore nella raffinazione a Taranto e chiama in causa i distributori sui quali, nei prossimi giorni, verranno effettuati approfondimenti per accertare le cause dei disservizi subiti dagli utenti salentini. «Il gasolio spedito dalla raffineria di Taranto - scrive la società del settore pretolifero - rispetta tutti i requisiti di qualità previsti per cui si esclude categoricamente che le presunte anomalie possano essere imputabili alla raffineria».
Una presa di posizione netta che lascia ancora più dubbi però rispetto a quelle che potrebbero essere state le cause di un inconveniente così esteso, riguardante centinaia di vetture in attesa di essere riparate all’interno delle officine. Quello che Eni potrà fare è verificare che il trasporto sia andato a buon fine e siano state rispettate tutte le operazioni per l’integrità del prodotto consegnato alle agenzie. «Sono tuttora in corso approfondimenti - si legge ancora nel comunicato - sulla catena di distribuzione a valle per accertare le cause di disservizi subiti».
Difficile se non impossibile la dimostrazione che i problemi siano nati dopo, vista l’estensione della casistica, dal Brindisino al Capo di Leuca. Difficile ipotizzare infatti che qualcuno avesse a disposizione la possibilità di gestire un così ingente quantitativo di carburante, dividerlo per le varie agenzie e farla franca.
È questa la tesi di Fabrizio Camilli, storico presidente regionale di Assopetroli e titolare di alcune agenzie di distribuzione: «Purtroppo, c’è una sorta di monopolio della distribuzione del carburante tra Puglia, Calabria e Campania. Risulta difficile immaginare chi altri poteva intervenire sul prodotto».
 
Camilli sostiene che sarebbe stato poco intelligente avviare un’attività di adulterazione sotto le feste: «I rifornimenti sono contingentati. Cosa ci avrebbero guadagnato i gestori? Solo problemi. E nessuno avrebbe potuto mettere in piedi una iniziativa del genere con quelle quantità di gasolio, visto il numero di auto colpite». Per l’ex presidente quello che si è verificato non è altro che lo specchio di un problema più ampio: «Senza alcuna malafede, durante i processi di raffinazione ci sarà stata una svista. Cose che succedono purtroppo quando non c’è lo stimolo della concorrenza. Con il pungolo della competizione, ci sarebbero stati investimenti di mezzi e uomini per evitare un inconveniente di questo tipo».
 
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