Taranto: dall'Ilva alla Marina, attacco all'illegalità

Taranto: dall'Ilva alla Marina, attacco all'illegalità
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Domenica 29 Gennaio 2017, 19:35
Nella sua relazione, il procuratore generale Antonio Maruccia si è soffermato sui procedimenti in corso nel capoluogo tarantino e sulla serie di sopravvenienze che confermano come l’aumento dei reati contro il patrimonio che destano maggiore allarme sociale (furti in abitazine, rapine) sia anche frutto della «perdurante situazione di crisi economica».
Ovviamente, nell’esaminare il quadro processuale in atto a Taranto, il dottor Maruccia non ha potuto non citare il maxi-processo “Ambiente svenduto” in corso di celebrazione sulle produzioni inquinanti dell’Ilva e sugli intrecci affaristici della vecchia proprietà, nè la definizione in secondo grado del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, ormai verso il giudizio definitivo.
La novità su cui il procuratore generale ha dedicato un paragrafo è stata quella legata ai “delitti di corruzione e turbativa d’asta”.
Nella sua relazione, il dottor Maruccia ha ricordato come sia ancora in corso l’attività di indagine sulla sussistenza di un’associazione per delinquere istituita al vertice di Maricommi.
Il procuratore generale, che nella sua relazione ha citato la tranche dell’inchiesta sfociata in dodici ordinanze di custodia cautelare, ha sostanzialmente evidenziato l’esistenza di «un cartello di imprese fra loro collegate per pilotare l’assegnazione a loro favore di tutti gli appalti gestiti dalla direzione Maricommi di Taranto».
Un aspetto, questo, che si sovrappone perfettamente ai risultati dell’inchiesta precedente, che ha proposto soggetti diversi da quelli entrati nella seconda fase, ma dediti alle stesse identiche condotte.
Un altro elemento di novità contenuto nella relazione del dottor Maruccia ha riguardato il procedimento “Sponsor futsal money”, esploso fragorosamente nel 2016.
Il procuratore generale ha ricordato come il procedimento riguardi «l’emissione di migliaia di fatture per operazioni inesistenti da parte di associazioni sportive dilettantistiche, che fungevano da cartiere per numerosissime imprese, e alla restituzione del denaro ricevuto in corrispettivo di prestazioni pubblicitarie non erogate».
All’esame del dottor Maruccia anche i numerosi procedimenti aperti per lo smercio, lo spaccio e il traffico di sostanze stupefacenti.
 
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