Aleinikov e Garzya in coro: "Lecce, con il Pisa è la partita dell'anno. Il gruppo e il Via del Mare faranno la differenza"

Pablo Rodriguez e Massimo Coda
Pablo Rodriguez e Massimo Coda
di Lino DE LORENZIS
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Giovedì 21 Aprile 2022, 05:00

I giusti consigli per vivere al meglio questo delicato finale di stagione arrivano dal passato, dalla viva voce di Sergej Aleinikov e Gigi Garzya, due ex calciatori del Lecce che di vittorie ne hanno conquistate davvero tante nel corso della loro carriera.

Il salentino d'adozione

Sergej Aleinikov, nato a Minsk nel 1961, può considerarsi a tutti gli effetti un salentino di adozione. Arrivato a Lecce nel lontano 1990 direttamente dalla Juventus, si è subito innamorato della città e della gente al punto da scegliere il Salento come residenza stabile della sua famiglia, salvo qualche puntatina a Torino dove vivono e lavorano i figli, Artem e Artur. «Quanto vorrei essere in questo momento al posto dei calciatori del Lecce, con la possibilità di vincere il campionato di serie B di sicuro tra i più belli ed avvincenti degli ultimi anni - racconta il vincitore di uno scudetto con la Dinamo Minsk, di una Coppa Italia e di una Coppa Uefa con la Juventus, quasi cento presenze in A con Juve e Lecce, e con alle spalle un centinaio di partite giocate con la storica nazionale dell’Unione Sovietica allenata da Lobanovskyi -. Mi metto nei panni di Lucioni e dei suoi compagni di squadra e capisco che ci sia un po’ di pressione, questo è normale. È necessario però sgomberare la mente dai cattivi pensieri e concentrarsi soltanto sull’obiettivo finale, consapevoli di avere i mezzi necessari per poterlo raggiungere e festeggiare la promozione in serie A. In questi casi occorre avere personalità da mettere in campo al servizio del gruppo e restare tutti uniti, dal presidente all’ultimo dei collaboratori. Testa, gambe e cuore è ciò che serve». Aleinikov spiega come vive un calciatore l’attesa di una partita determinante come quella di lunedì con il Pisa. «È soggettivo - sottolinea - Per me le partite erano tutte uguali, sia che giocassi con la squadra di club o con la Nazionale. Nel senso che consideravo ogni partita una finale da vincere a tutti i costi. Se ti lasci prendere dall’ansia allora è la fine, significa che non puoi giocare ad alti livelli». Per Aleinikov sarà fondamentale anche il comportamento del pubblico. «Parto da un esempio: in occasione della partita contro la Spal, alla quale ho assistito dalla tribuna, ho sentito i fischi di alcuni tifosi all’indirizzo di Hjulmand. Per carità, il ragazzo ha sbagliato qualche passaggio, ma credete che i fischi in quel momento cruciale del match lo abbiano aiutato a superare le difficoltà? Per niente, i tifosi devono capire che i calciatori hanno bisogno di essere incoraggiati sempre, soprattutto nei momenti di di difficoltà.

Per questo sono dell’idea che nello sprint finale la differenza potrà farla solo il gruppo».

Il salentino doc

Gli fa eco Gigi Garzya, classe 1969, salentino di San Cesario, quasi 400 partite nei professionisti con le maglie di Lecce, Reggina, Roma, Cremonese, Bari, Torino, Grosseto e Taranto, e un campionato di B vinto con il Torino. «Sarebbe facile indicare il nome di un attaccante, Coda o Strefezza, ma a parer mio il gruppo è fondamentale per tagliare il traguardo della promozione. Perché se è vero che i due attaccanti hanno segnato insieme 33 reti è altrettanto vero la la difesa del Lecce continua ad essere quella meno battuta del campionato. Per non parlare del centrocampo, tra i migliori se non addirittura il migliore della serie B. Seguo sempre il Lecce e anche lunedì sarò allo stadio per sostenere la squadra giallorossa impegnata nella partita in cui ci si giocherà un’intera stagione». Da leccese e da tifoso del Lecce, Garzya non ha dubbi sul ruolo dei tifosi in questo scorcio finale di stagione: «È fondamentale, ogni tifoso, ogni singolo spettatore deve comprendere che la squadra va sostenuta dall’inizio alla fine e che le partite possono essere decise anche nell’ultimo minuto di gioco, come è successo tante volte al Lecce nel corso del campionato». Per Garzya è proprio il Pisa l’antagonista più pericoloso di Cremonese e Lecce. «Sì, una vittoria al Via del Mare potrebbe proiettarlo in alto, un motivo in più per aiutare il Lecce a superare senza danni l’ultimo vero ostacolo sul cammino della serie A»

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