Lecce, +4 sulla zona rossa. Per la salvezza serve più equilibrio

Roberto D'Aversa, allenatore del Lecce
Roberto D'Aversa, allenatore del Lecce
di Lino DE LORENZIS
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Martedì 20 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 21:29
Negli ultimi due mesi il Lecce di Roberto D’Aversa ha raccolto soltanto sette punti, tutti conquistati nel fortino del Via del Mare: due vittorie con Frosinone (2-1) e Fiorentina (3-2) ed un pareggio col Cagliari (1-1). Un ruolino di marcia che farebbe pensare al peggio per una squadra in lotta per la permanenza in serie A se non ci fosse però la classifica a dare ancora solidità al progetto di salvezza del club salentino.
Basta scorrerla rapidamente per accorgersi che nonostante le tante occasioni da rete fallite lungo tutto il percorso, i tanti errori difensivi commessi, sopratutto sulle palle inattive (10 gol fin qui subiti su azioni di corner e calci di punizione), e nonostante la sconfortante prestazione offerta di recente al cospetto del Bologna che, a guadare la classifica, si trova a lottare per la conquista di un posto in Champions League, il Lecce di capitan Blin continua a conservare un discreto margine di punti di vantaggio sul terz’ultimo posto. A conclusione della 25ª giornata, i giallorossi sono a +4 su Verona e udite, udite Sassuolo. Sì, il Sassuolo rivelazione degli ultimi campionati, il club legato alla Mapei, una delle industrie di maggior prestigio del Paese, a tredici giornate dalla fine del campionato (i neroverdi devono ancora recuperare una partita con l’Inter) si trova ancora in piena zona retrocessione, con l’enorme svantaggio di non essere abituato a dover soffrire per conservare il patrimonio dell’Olimpo del calcio italiano avendo sempre lottato per le posizioni più nobili della classifica. Con gli emiliani anche l’Udinese in questo momento si trova ancora alle spalle del Lecce e in questo caso parliamo di un club che da circa 30 anni milita nel massimo campionato italiano di calcio grazie ad una proprietà solida. Lo stesso Empoli, dotato di un organico superiore rispetto a quello a disposizione di mister D’Aversa, è costretto ad inseguire la squadra giallorossa. Per non parlare poi di Cagliari (penultimo a -5 dal Lecce) o addirittura di Salernitana (ultima a -11) che in estate ambivano a traguardi ben diversi rispetto alla lotta per la salvezza.
Per carità, dopo lo strepitoso e inaspettato avvio di stagione condito da tre vittorie e due pareggi conquistati nelle prime cinque giornate, il Lecce ha avuto tante occasioni per staccarsi dai bassifondi della classifica e puntualmente le ha fallite. Una volta a causa dell’imprecisione dei suoi attaccanti, un’altra per via di banali errori difensivi. In tutto questo però sarebbe un errore perdere di vista la reale dimensione della squadra giallorossa, destinata alla vigilia del torneo a lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima partita di campionato per strappare il pass per la serie A 2024-2025. Probabilmente qualcuno ha dimenticato che la scorsa estate gli addetti ai lavori e i bookmakers hanno indicato proprio il Lecce, in compagnia del Frosinone di Eusebio Di Francesco, come sicure squadre destinate a tornare in serie B mentre il campo finora ha detto altro visto che anche i ciociari - fin qui - sono fuori dalla zona rossa della classifica. È il calcio, lo sport più amato dagli italiani in cui basta una vittoria per esaltarsi o una sconfitta per abbattersi. Un sano equilibrio, a volte, è la soluzione migliore per vivere meglio la realtà.
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